Bene accordo Intesa ma molto da fare per territorio e colleghi fuori perimetro

“Siamo soddisfatti del primo pezzo di strada, ma ne resta da fare ancora molta per tutelare i lavoratori sul territorio e per dare risposte sul futuro degli oltre settecento dipendenti rimasti fuori dal perimetro di Intesa Sanpaolo”: è il commento del segretario generale di First Cisl, Giulio Romani, all’accordo che regolamenta l’integrazione delle ex banche venete nel Gruppo Intesa Sanpaolo.

“Di mobilità professionale e territoriale, formazione e organizzazione del lavoro – aggiunge Mauro Incletolli, della segreteria nazionale di First Cisl – parleremo non appena la banca avrà effettuato l’analisi organizzativa delle attività da ricollocare nel Veneto e della nuova struttura di business. Ora ci attendiamo che, con la stessa rapidità dimostrata dal sindacato, anche la politica faccia la sua parte completando l’iter di conversione del decreto da parte del Senato”.

Relativamente agli esuberi, l’accordo prevede che le 4000 uscite concordate siano gestite in due fasi. La prima riguarda almeno 1000 lavoratori del perimetro ex Popolare di Vicenza ed ex Veneto Banca che matureranno il requisito pensionistico entro 7 anni e che usciranno con cadenza mensile dall’1 ottobre 2017 all’1 gennaio 2018. In autunno, al raggiungimento delle prime 1000 unità nel perimetro delle ex venete, sarà coinvolto anche il personale Intesa Sanpaolo per ulteriori 3000 uscite di lavoratori che matureranno il requisito pensionistico entro il 31 dicembre 2022. A settembre, azienda e sindacato si incontreranno per definire i trattamenti normativi ed economici dei lavoratori delle ex Banche Venete.