Costruire in silenzio, a Lampedusa la bellezza è protagonista

Silenzio.

Voglio ascoltare in silenzio. Oggi, a Lampedusa, voglio ascoltare il silenzio. C’è tutto il mondo oggi a Lampedusa.

Gli aerei sono pieni da giorni.

Ci sono giornalisti, operatori televisivi, politici, ministri, sindacalisti. Tanti di noi di First Cisl e di First Social Life.

Ci sono i direttori dei più importanti musei del Mediterraneo.

Ci sono i rappresentanti delle società e delle associazioni che hanno collaborato a questa straordinaria giornata.

Ci sono militari e magistrati.

C’è anche il Presidente della Repubblica.

Oggi a Lampedusa non ci sono solo Lampedusani, turisti e immigrati.

Eppure, nel chiasso delle voci che si sovrappongono, voglio ascoltare il silenzio.

Il silenzio parlato da opere d’arte meravigliose.

C’è “l’Amore dormiente” di Caravaggio, arrivato dalle Gallerie degli Uffizi.

C’è una maschera punica, volto di donna sorridente, arrivata dal Museo Nazionale del Bardo.

Sono tante le opere arrivate, da tanti musei.

E sono, per la prima volta, qui, a Lampedusa.

Si fanno ammirare, in silenzio.

In silenzio, ci dicono che esiste un Mediterraneo diverso da quello delle guerre che lo hanno attraversato per millenni.

In silenzio, ci dicono, qui, proprio qui, in una terra di confine, senza confini, che esiste un’alternativa alle divisioni, agli odi, alle violenze.

In silenzio, ci dicono che esiste un’alternativa alla follia dei muri e anche alla demagogia delle porte spalancate.

In silenzio, ci dicono che nei secoli artisti straordinari, navigatori coraggiosi, commercianti intrepidi, hanno solcato il mare per scambiare merci, esperienze, culture, creando le basi per un vero dialogo tra le genti.

In silenzio, ci dicono che sono molto più numerose le cose meravigliose, che ci tengono insieme, di quelle aberranti che ci dividono.

E in silenzio, ci dicono che chi urla avrà sempre torto, perché ciò che resta di noi, per chi sarà dopo di noi, è, sempre, solo la bellezza, l’amore, la passione.

Oggi c’è una gran confusione in questa piccola, stupenda, isola italiana del Mediterraneo, ma io sento solo il silenzio, perché la bellezza non urla, non usa né violenza, né volgarità, non ne ha bisogno.

Oggi a Lampedusa, in silenzio, il dialogo e la fiducia ritrovano nell’arte le loro radici.

Grazie a First Social Life, a Giacinto Palladino e ad Alessandro de Lisi nasce il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo e la bellezza diventa protagonista nel dialogo tra i popoli.

 

Giulio Romani

 

Lampedusa, 3 giugno 2016