AdessoBanca! a Cesenatico, salvaguardare i clienti per un’economia sicura

“Salvaguardare i clienti delle banche, i consumatori, i risparmiatori e tutelare i lavoratori del settore”. Esordisce così l’edizione cesenate de “Il Resto del Carlino” rilanciando l’obiettivo di First Cisl attraverso la presentazione di AdessoBanca!, il “manifesto per la tutela del risparmio e del lavoro”, elaborato dalla Cisl e da First Cisl, che approda a Cesenatico. Alessandro Notarnicola firma un servizio dal titolo “Banche, fiducia da recuperare” come ricorda Filippo Pieri, segretario generale Cisl Romagna che sottolinea la centralità del buon credito per l’economia romagnola.

“Il nostro territorio è abbastanza fertile – prosegue Pieri – per discutere di questo argomento ritenendo che negli ultimi anni abbiamo vissuto esperienze non positive sia per i lavoratori che per i clienti con alcune banche quali ex Brc, Carisp Cesena e Carisp Rimini. La Romagna è caratterizzata da un territorio e una popolazione che sono un quarto di quella regionale, e con redditi fiscali medi tra i più alti di quelli italiani. Il territorio ha potuto contare di ben quattro Casse di Risparmio, 15 Banche di Credito Cooperativo ex Casse Rurali e 4 banche popolari, raggiungendo uno dei primi posti in Italia per presenza di sportelli bancari per abitanti. A questo periodo d’oro è seguito il default della Banca Romagna Cooperativa, il salvataggio della Carisp Cesena e Carisp Rimini con conseguenze per diverse tipologie di cittadini e lavoratori”.

Quali siano state queste conseguenze chiede “Il Resto del Carlino” a Filippo Pieri. “I soci della Brc hanno perso il loro investimento, quelli delle due Casse di Risparmio lo hanno visto deprezzato. I lavoratori della Brc hanno accettato il ridimensionamento del loro stipendio per salvare il posto di lavoro, i dipendenti delle due Casse stanno affrontando riqualificazioni e trasferimenti. I clienti hanno subito rivisitazioni delle loro posizioni di affidamento con un approccio garantisti a favore delle banche e conseguenti ricadute sulle loro attività imprenditoriali o sui loro patrimoni”. E come ne è uscito il territorio, chiede ancora il quotidiano. “L’economia locale ha risentito di una contrazione del credito per effetto della situazione più generale della crisi economico-finanziaria. La Cisl propose di effettuare aggregazioni tra le banche per aumentare i patrimoni, ridurre i costi di sovrapposizione e investire su nuove politiche creditizie. Ma nessuno ci diede ascolto”.