Acquaviti, molestie, per le donne effetti negativi anche sulla crescita professionale e retributiva

Il tema delle molestie rappresenta motivo di forte preoccupazione anche in ambito lavorativo.

Le molestie sul lavoro si riferiscono a qualsiasi forma di comportamento indesiderato, offensivo o intimidatorio che avviene in un contesto lavorativo e, molto spesso, viene affrontato in termini di condotta inidonea, deprecabile in quanto inaccettabile e scorretta come se fosse semplicemente un tema di comportamento inappropriato quando non, addirittura, “normalizzato”.

Molto meno, invece, si parla degli effetti dannosi che ha sul benessere psichico delle persone e, in particolare, sulla psiche di una donna. Effetti che, automaticamente, si trasferiscono da un piano strettamente professionale a un piano personale.

La donna che subisce molestia in un ambiente di lavoro manifesta una serie di sintomi, quali ansia o disturbi psicosomatici che, oltre a impattare sulla salute della stessa con effetti negativi sulla qualità della sua vita, si riflettono anche sulla qualità del suo lavoro.

Ma, se poco si parla degli effetti sulla salute, ancora meno si parla del costo economico che grava sulla donna che subisce questi comportamenti, ovvero quanto incidano sulla sua crescita professionale e di conseguenza retributiva oltre al drammatico effetto che provoca a livello psicologico e mentale.

Dati solidi su questo tema non ce ne sono molti, tuttavia, alcune valutazioni siamo in grado di farle.

Al pari di quanto avviene in altri contesti, la molestia sul luogo di lavoro può avere la funzione di sminuire le capacità di chi la subisce, ribadire la propria superiorità a danno dell’altra, sminuirne il ruolo (soprattutto se si tratta di un ruolo apicale) al fine di screditarla tanto più quando la si percepisce come una minaccia, rafforzare gli stereotipi di genere per trarne vantaggio.

Nei contesti più sfortunati, purtroppo, la molestia diventa una vera e propria forma di ricatto.

È, quindi, evidente come si determini un impatto sulle donne che, tenute in condizione di subalternità, vengono penalizzate in crescita professionale e, di conseguenza, retributiva.

Il tema delle molestie in ambito di lavoro, quindi, non va limitato al solo codice di condotta ma deve trovare spazio nella discussione aziendale sia sul tavolo della salute e sicurezza che su quello delle politiche retributive e di crescita professionale.

Maddalena Acquaviti
Segretaria First Cisl Milano Metropoli

 

Allegati: editoriale “Molestie, per le donne effetti negativi anche sulla crescita professionale e retributiva”