Unicredit Factoring, Virginia Panza, le persone tornino a essere centrali

In data 21 novembre 2022, in Unicredit Factoring Spa si è svolto, come di norma, l’incontro annuale in cui, su richiesta sindacale – oltre ai demandi dell’art.12 del Ccnl – sono stati affrontati temi ricorrenti quali: ritmi e i carichi di lavoro, pressioni commerciali e conseguente stress da lavoro correlato, verifica del rispetto degli accordi sottoscritti.

A inizio 2022, le organizzazioni sindacali, a fronte delle molteplici segnalazioni di richiesta di supporto ricevute dai colleghi, avevano già interessato l’azienda in merito all’opportunità di una verifica dello stress da lavoro correlato, sollecitando un incontro ad hoc per affrontare temi ricorrenti come quello annoso della carenza di organici, della frenesia dei ritmi e carichi di lavoro, dei processi di digitalizzazione ancora in corso, dell’insostenibilità delle pressioni commerciali.

Come sindacati, anche in quella circostanza avevamo voluto evidenziare come tali condizioni non consentissero al personale di lavorare con adeguata serenità e creassero il timore di incorrere in rischi operativi.

È trascorso circa un anno da allora, ma purtroppo le dinamiche e il clima aziendale oltre a non essere migliorati risultano in peggioramento

Nonostante il saldo tra uscite e ingressi nell’ultimo triennio evidenzi un saldo negativo, pari a meno 45 FTE- al 3°quarter 2022, infatti, le FTE ammontano a 271 (erano 316 a consuntivo 2019, 306 a consuntivo 2020, 297 a budget 2021) – come di consueto, l’azienda ha provveduto a illustrare il brillante andamento economico e produttivo di UCF (Consuntivo 2021/Budget 2022).

Un risultato che, come First Cisl, riteniamo sia il frutto indiscusso, anche e soprattutto, dei sacrifici e delle professionalità di tutte le lavoratrici e lavoratori di Unicredi Factoring.

Ultimo tema trattato, non in ordine di importanza, è stato quello relativo al lavoro agile, il cui contratto è stato firmato dai colleghi a fine estate 2022 che, se un lato permette all’azienda un risparmio considerevole di costi, dall’altro consente ai dipendenti, su base volontaria, di conciliare al meglio i tempi di vita e lavoro.

“Le colleghe e i colleghi di UCF – sottolinea Virginia Panza, responsabile sindacale First Cisl di Unicredit Factoring – continuano a segnalarci condizioni di lavoro che causano disagio fisico ed emotivo: sono preoccupati, stanchi, sfiduciati, spaventati e continuano a chiederci spiegazioni ma anche soluzioni. Quanti piani industriali dovranno susseguirsi prima che si capisca la necessità e l’urgenza di un modello di lavoro a misura d’uomo e non solo del profitto? E quanti ne dovranno ancora passare per capire che una condizione di lavoro non sana non è progresso, non è evoluzione, non nobilita l’uomo? Come First Cisl, a fronte dell’obiettivo, per il momento solo dichiarato dall’azienda, di dare serenità anche in questo delicato contesto alle persone, ribadiamo che ripristinare l’equilibrio necessario a ristabilire una vita aziendale sana, nella quale – conclude Panza – le persone tornino a essere centrali, non è davvero più procrastinabile”.

Comunicazione First Cisl Milano Metropoli

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