Berselli, l’intelligenza artificiale a vantaggio del lavoro e dei lavoratori

L’editoriale di Marco Berselli, segretario generale First Cisl Milano Metropoli, dal titolo “Berselli, l’intelligenza artificiale a vantaggio del lavoro e dei lavoratori”

Lo scorso 16 marzo, dopo un negoziato lungo 18 mesi, UNI Europa Finance insieme ai datori di lavoro del settore assicurativo europeo – Insurance Europe, BIPAR e AMICE – hanno firmato una Dichiarazione congiunta sull’intelligenza artificiale (AI) che impegna le parti per un’implementazione responsabile ed etica dell’IA in tutto il settore. Prima del suo genere a fare riferimento a un “Piano per le persone” per un uso responsabile dell’IA lungo tutta la catena del valore.

Nella dichiarazione – sottoscritta alla presenza della Commissione europea durante la riunione del dialogo sociale del settore assicurativo europeo – oltre a riconoscere che l’intelligenza artificiale debba essere progettata e utilizzata per migliorare piuttosto che sostituire le capacità umane, i firmatari evidenziamo come il dispiegamento di sistemi di intelligenza artificiale dovrebbe seguire il principio “umano in controllo”.

“L’influenza dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro è ormai una realtà, il solo fatto che sindacati e datori di lavoro ne abbiano condiviso i principi rappresenta una positiva presa di responsabilità circa il suo futuro sviluppo. Infatti – sottolinea Marco Berselli, segretario generale First Cisl Milano Metropoli – pur riconoscendo come l’IA possa aiutare a migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività, le parti hanno concordato che non debba sottoporre i dipendenti a pregiudizi e discriminazioni ingiusti”.

“L’intelligenza artificiale, da sviluppare e applicare in modo responsabile, è fondamentale per le condizioni di lavoro dei dipendenti nel settore assicurativo e per la competitività a lungo termine delle aziende – ha affermato Michael Budolfsen, presidente di UNI Europa Finance – incoraggiamo le aziende di tutto il settore a impegnarsi con i sindacati per negoziare i termini e le condizioni dell’uso dell’IA, ad esempio il suo utilizzo nella mappatura delle esigenze di competenze dei dipendenti e per aiutare a sviluppare percorsi di carriera e possibilità di formazione”.

“Questa è una dichiarazione gradita – commenta Christy Hoffman, segretario generale di UNI Global Union – che tocca molte delle questioni che i sindacati e le aziende devono affrontare quando si parla di intelligenza artificiale sul posto di lavoro. Questa dichiarazione riconosce che i sindacati hanno la capacità di sfidare i risultati delle nuove tecnologie e riconosce anche che altre aree chiave – come il potenziale di bias se l’IA viene utilizzata nel processo di reclutamento e la gestione algoritmica – devono essere discusse con le parti sociali. È un passo avanti positivo”.

In particolare, l’intelligenza artificiale applicata al mondo del lavoro, “non è di per sé del tutto ostile all’occupazione, questo finché sono gli uomini a governare e adattare questo ‘nuovo’ modo di intendere il lavoro. Senza l’apporto umano – conclude Berselli – la macchina non funziona e non produce; senza l’intelligenza umana quella artificiale non è applicabile al meglio delle sue potenzialità”.

Comunicazione First Cisl Milano Metropoli

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