27 giugno. La vita ai tempi del Covid-19

“Lo vedi arriva un’altra estate. Lo so non ci credevi più, ché è stato buio l’inverno, troppo duro, un inferno. E così immobile la primavera.” Canta Diodato nella canzone scritta durante la quarantena.

Il 20 giugno, infatti, è stato il solstizio d’estate, il giorno dell’anno in cui c’è la maggior quantità di ore di luce, il giorno che segna l’inizio della nuova stagione anche se quest’anno di fatto non abbiamo vissuto quella precedente, la primavera. L’estate è probabilmente la stagione più attesa e, in questo strano anno, probabilmente più attesa che del solito.

Nulla come l’estate ci riporta alla giovinezza, alla fine dell’anno scolastico, alle spiagge in cui ci riversavamo a cercare refrigerio in tempi in cui non c’era l’aria condizionata, alle canzoni ritmate e allegre che ancora oggi, riascoltandole, ci riportano a quei giorni felici.

Ogni anno, quando arriva questo periodo, ciascuno di noi tenta di riconquistare quel piccolo pezzo di spensieratezza e serenità con le meritate vacanze che quest’anno saranno ben diverse da quelle passate: niente viaggi in mete esotiche, distanziamento anche in spiaggia, regole da rispettare per limitare il contagio.

Il settore turistico, uno tra i principali dell’economia italiana, verte in una crisi molto profonda.

Per favorire la ripartenza del settore e aiutare le famiglie italiane, il Governo ha istituito il bonus vacanze. Come comunicato ieri con l’e-mail avente oggetto “ORGA:18/20 – BONUS VACANZE” che invitiamo a visionare per i dettagli, Il bonus è valido a partire dal 1 luglio 2020.

I casi di contagio da coronavirus in Italia, ad eccezione di qualche limitato focolaio, continuano ad essere fortunatamente in calo ma la pandemia è tutt’altro che finita. Altri stati nel mondo, soprattutto nel continente americano, stanno registrando aumenti preoccupanti in particolare negli Stati Uniti e in Brasile.

Sappiamo che in Italia lo stato di emergenza è dichiarato fino al 31 luglio e che tutte le norme introdotte per effetto dell’emergenza resteranno in vigore fino a quella data.

Nonostante siano passati mesi, sono ancora molte cose che non conosciamo sul virus e sul contagio.

Un tema ancora oggi molto discusso è quello che riguarda la condizione di positività.

Si è positivi solo se lo accerta un tempone. Ma quando si smette di essere positivi?

Le regole adottate finora prevedevano che fosse necessario un doppio tampone negativo a distanza di 24 ore.

L’OMS nei giorni scorsi ha comunicato che non ritiene più necessari due tamponi negativi in 24 ore  e ha identificato due criteri differenti per stabilire la fine dell’isolamento di una persona infetta.
Le nuove linee guida prevedono che:

–         Per i sintomatici: dopo dieci giorni dai primi sintomi, si può uscire dall’isolamento se per altri tre giorni non si sono più manifestati sintomi. Per esempio: se i sintomi si sono manifestati per 3 giorni, si può uscire dall’isolamento dopo 13 giorni dal primo giorno di sintomi, se i sintomi si sono manifestati per 15 giorni, si può uscire dall’isolamento dopo ulteriori 3 giorni dall’ultimo giorno di sintomi per un totale di 18.

–         Per asintomatici: dopo dieci giorni dal tampone, si può uscire dall’isolamento.

In entrambi i casi non serve il doppio tampone.

Il ministro della Salute italiano sta effettuando ulteriori approfondimenti e quindi non ha ancora adottato queste indicazioni.

Ma non c’è solo il virus.

È utile sapere e far sapere ai nostri colleghi separati con figli a carico che possono beneficiare di un contributo. La CISL di Milano Metropoli ha realizzato una sintesi

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La Comunicazione FIRST CISL di Milano Metropoli