28 maggio. La vita ai tempi del Covid-19

Che il virus stia avendo effetti devastanti tanto sui nostri corpi quanto sull’economia italiana e mondiale è cosa ormai nota. Alcuni analisti ipotizzano dati sul P.I.L. annuo piuttosto preoccupanti anche nel caso in cui ci fosse una ripresa ma la ripresa ad oggi ancora non si vede.

Benché le attività commerciali abbiano riaperto da quasi due settimane è evidente a chiunque faccia un giro per Milano in questi giorni che i negozi siano ancora piuttosto vuoti.

La voglia di tornare alla solita vita è ancora frenata dalla paura del virus ma anche dalle scarse disponibilità economiche.

Il COVID-19 ha avuto effetti dirompenti sull’economia facendo lievitare il ricorso alla cassa integrazione in Lombardia come si può leggere nell’edizione speciale del bollettino dell’osservatorio della CISL Lombardia sul mercato del lavoro che trovate a questo link http://lombardia.cisl.it/notizie/effetto-covid-19-sulla-cig-in-lombardia-1841-rispetto-al-2010/  su cui è disponibile anche un’interessante rassegna stampa http://lombardia.cisl.it/rassegna-stampa/articoli-osservatorio-cig-in-lombardia-bollettino-n-7/.

Nel report di maggio 2020 (che è disponibile a questo link per chi ama analizzare i numeri https://www.inps.it/banchedatistatistiche/menu/cig/focus%20maggio%202020.pdf) l’INPS ha comunicato che nel mese di aprile sono state autorizzare 772,3 milioni di ore contro le 25,3 milioni dell’aprile 2019 di queste 713 milioni di CIGO contro 7,4 dello scorso anno. Il 98% delle ore sono con  causale “emergenza sanitaria covid-19”.

Ieri si è tenuta un’audizione della CISL in Commissione Bilancio della Camera sul Decreto Rilancio.

Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto CISL, al termine dell’incontro ha detto “Un decreto necessario, che tuttavia risponde a una logica quasi esclusivamente difensiva e va ulteriormente rafforzato nella parte relativa agli ammortizzatori sociali. Bisogna accelerare tutte le liquidazioni, in particolare quella delle Casse in deroga che ancora vede milioni di lavoratori in attesa del primo pagamento, e assicurare sostegno al reddito a tutti fino alla fine dell’anno. Nessuno deve essere lasciato indietro”. Articolo e audizione sono disponibili a questo link https://www.cisl.it/in-evidenza/16411-audizione-cisl-sul-decreto-rilancio-sbarra-sul-lavoro-decreto-necessario-ma-non-sufficiente-accelerare-le-liquidazioni-delle-casse-integrazioni-e-garantire-sostegno-al-reddito-fino-a-fine-anno.html

La sfida è, quindi, tutta sul futuro quando la ripresa dovrà essere sostenuta da interventi non solo emergenziali come fatto in questi mesi.

“L’autunno mi preoccupa, se non faremo cose serie e importanti, Quasi 30 punti in meno di produzione industriale come potrebbero non preoccupare ed è per questo che al premier Giuseppe Conte abbiamo chiesto un grande accordo con le parti sociali per definire azioni importanti su investimenti per crescita, sviluppo e lavoro, come seppe fare Carlo Azeglio Ciampi” dice la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan (https://www.cisl.it/notizie/comunicati-stampa/16371-coronavirus-furlan-l-autunno-mi-preoccupa-serve-un-grande-patto-sociale-per-la-crescita-lo-sviluppo-ed-il-lavoro.html

Ma se alcuni settori come turismo, moda, ristorazione, industria dello spettacolo, del tempo libero e organizzazione eventi (tra cui i matrimoni) sono stati messi in ginocchio dal virus altri sono stati favoriti.

Hanno beneficiato della contingenza le aziende che offrono servizi di consegne a domicilio. Anche quelle che non lo prevedevano ante-covid si sono dovute riorganizzare per fornire il servizio.

Amazon, che pure godeva di ottima salute anche prima, ha visto aumentare i propri carichi tanto da annunciare 75.000 ulteriori assunzioni negli Stati Uniti.

È stato un buon momento anche per chi effettua delivery di cibo; nel periodo di lockdown con le città vuote, infatti, non sono mancate le bici dei riders che portavano i pasti e che continuano anche in fase due a essere molto presenti con le loro bici nelle vie cittadine.

Possiamo immaginare un prossimo futuro di persone che non escono e consegne a casa?

Era un processo già in atto da tempo che sta convincendo anche i più reticenti che, alla prova dei fatti e avendo verificato il buon funzionamento, potrebbe ricredersi e ricorrervi maggiormente in futuro.

Della contingenza hanno beneficiato anche le piattaforme di streaming. Nei primi tre mesi del 2020 Netflix ha registrato 15,8 milioni di nuovi abbonati raggiungendo un totale di 182,9 milioni.

Questi dati non fanno che confermare quanto già evidente: i servizi online stanno crescendo e il virus ha dato una spinta ulteriore al processo che era già in atto di digitalizzazione della società e dell’economia.

E nelle banche e assicurazioni cosa sta accadendo? Lo scopriremo presto quando arriveranno i dati delle semestrali. I dati del primo trimestre dicono già qualcosa ma non abbastanza; al momento pare che le nostre imprese non stiano particolarmente soffrendo della situazione ma è presto per dirlo.

Vedremo come sono andate le imprese già fortemente digitali ma sarà interessante soprattutto scoprire cosa è accaduto in quelle più tradizionali.

La Comunicazione FIRST CISL di Milano Metropoli