14 aprile. La vita ai tempi del Covid-19

Nel corso della quarantena sono emerse chiaramente due scuole di pensiero sull’opportunità o meno di chiudere tutto, pur escludendo le attività produttive considerate essenziali, come voluto fortemente anche dalla CISL. La richiesta sindacale ha poi portato all’individuazione delle attività produttive di cui era necessario garantire l’apertura tra cui proprio quelle bancarie, finanziarie e assicurative. Adesso, che si parla insistentemente di fase due pur senza aver ancora un orizzonte temporale che, al momento, si attesta, comunque, oltre il 3 maggio per effetto del DPCM 10 aprile (a questo link: http://www.governo.it/sites/new.governo.it/files/Dpcm_20200410.pdf), la questione si ripropone con forza.

Nella disputa fra salvare le persone o salvare l’economia, e di conseguenza i posti di lavoro, noi non abbiamo mai avuto dubbi: vengono prima le persone. Tuttavia siamo sempre stati perfettamente consapevoli che la situazione è ben più complessa di una dicotomia così netta fra salute ed economia. Anzi, siamo da sempre convinti che i due aspetti debbano procedere di pari passo intersecandosi continuamente. Nessuno come il sindacato comprende bene il dovere di salvaguardare il lavoro e gestire le crisi aziendali. Nessuno come il sindacato sa che l’assenza di lavoro compromette anche la salute delle persone talvolta fino a epiloghi estremi. Spesso, infatti, ci troviamo, proprio per questo, a dover scegliere delle soluzioni di equilibrio o, meglio, di prospettiva. In questo caso, però, alla CISL è stato chiaro fin da subito che il tema della salute pubblica e privata dei lavoratori era prioritaria, che nessun altro discorso poteva essere affrontato senza aver prima messo in sicurezza le persone.

Ma non è mancato chi ha sostenuto una linea che potremmo definire più morbida a salvaguardia delle imprese e, quindi, dell’economia ritenendo inopportuno un lockdown così duro.

Annamaria Furlan in un’intervista ha dichiarato: “È stata una decisione saggia prolungare fino a Pasqua la chiusura, salvaguardando servizi e produzioni essenziali. Ora la priorità è la salute, la sicurezza di lavoratori e cittadini. Ognuno di noi si augura che cominci presto la fase due, la riapertura. Ma siamo ancora in emergenza sanitaria. Dobbiamo aspettare. Sarebbe un errore grave tornare indietro. L’accordo che abbiamo fatto va rispettato. (…) Ci sono ancora migliaia di contagi. Sarebbe irresponsabile una riapertura generale dei luoghi di lavoro. Ma questi sono giorni preziosi per ragionare sul dopo. (…) Nulla sarà come prima: bisognerà discutere con le aziende come organizzare e redistribuire il lavoro in maniera diversa, più flessibile”.

Ma, inaspettatamente, anche fra gli economisti sta diventando prevalente una posizione più prudenziale rispetto alla riapertura; in pratica il lockdown non sarebbe considerato il peggiore dei mali nemmeno da loro. In un articolo, il Financial Times sostiene che gli economisti siano in prevalenza a sostegno del blocco nonostante gli enormi costi economici (https://www.ft.com/content/e593e7d4-b82a-4bf9-8497-426eee43bcbc). L’abbandono dei blocchi in un momento in cui il rischio dell’acuirsi del contagio resta ancora elevato porterebbe ad un danno economico totale maggiore. Il mancato contenimento del virus, quindi, potrebbe a loro avviso comportare costi ancora più alti e quindi maggiori danni all’economia. Gestire l’emergenza sanitaria e salvare vite, insomma, risulta essere vantaggioso anche da un punto di vista economico. Noi lo dicevamo già ma apprendiamo con piacere che arrivino a sostegno di questa tesi anche gli economisti. La ripresa deve, sì, avvenire nel minor tempo possibile ma deve essere fatta in assoluta sicurezza preparando fin d’ora la riapertura. Sarà sicuramente necessario insieme alle aziende rivedere processi e organizzazione del lavoro nonché individuare soluzioni per incoraggiare una crescita sostenibile.

 Questi temi sono stati portati all’attenzione del Presidente del Consiglio da CGIL, CISL e UIL https://www.cisl.it/primo-piano/15878-coronavirus-incontro-governo-parti-sociali-furlan-bisogna-riaprire-nelle-massima-sicurezza-questa-e-oggi-la-priorita-non-ci-sono-ancora-le-condizioni.html

Quello che sta accadendo può darci l’occasione per cambiare il modello di sviluppo del nostro Paese e ricostruirlo https://www.cisl.it/primo-piano/15895-coronavirus-landini-furlan-e-barbagallo-a-repubblica-cogliamo-questa-occasione-per-cambiare-il-nostro-modello-di-sviluppo-e-ricostruire-profondamente-il-nostro-paese.html

Annamaria Furlan sulla fase due e gestione della ripresa ha rilasciato un’intervista https://www.cisl.it/a-proposito-di/15893-avanti-ma-in-sicurezza-per-non-vanificare-tutto-da-il-messaggero-veneto-11-marzo-2020.html

Uni Europa ha inviato una lettera alle istituzioni europee per illustrare i passi da compiere per rilanciare l’economia https://www.firstcisl.it/2020/04/coronavirus-lettera-uni-alleuropa-come-rilanciare-leconomia-post-emergenza/ 

e ha pubblicato una serie di raccomandazioni indirizzate ai CAE  per garantire la sicurezza e la protezione dei lavoratori https://www.firstcisl.it/internazionale/2020/04/07/coronavirus-raccomandazioni-uni-europa-per-la-sicurezza-dei-lavoratori/

Le notizie dal territorio:

Anche la Regione Lombardia ha emesso una nuova ordinanza in data 11 aprile 2020 che prevede ulteriori limitazioni rispetto a quelle stabilite dal DPCM del giorno precedente: https://www.regione.lombardia.it/wps/wcm/connect/e22eba18-e846-4445-a6ff-9cad927a8569/Ordinanza+528.pdf?MOD=AJPERES

La Regione Lombardia ha anche previsto un contributo per le famiglie più indigenti https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/istituzione/direzioni-generali/direzione-generale-politiche-sociali-abitative-e-disabilita/contributo-di-solidarieta/contributo-di-solidarieta-2020

Tutti gli aggiornamenti della regione Lombardia sul coronavirus sono qui https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/servizi-e-informazioni/cittadini/salute-e-prevenzione/Prevenzione-e-benessere/red-coronavirusnuoviaggiornamenti

Il giorno 10 aprile è stato definito il Protocollo regionale sul Fondo anticipazione sociale 2020 http://lombardia.cisl.it/lavoro-e-formazione/definito-il-protocollo-regionale-sul-fondo-anticipazione-sociale-2020/

La Comunicazione FIRST CISL di Milano Metropoli