11 marzo. La vita ai tempi del Covid-19

Che strana Milano in questi giorni!

La nostra bella città, che è sempre di corsa, sempre ricca di eventi, iniziative, locali aperti e gente in giro, in questi giorni è irriconoscibile.

Molti bar e ristoranti sono chiusi anche se potrebbero restare aperti fino alle 18. Qualcuno sulla serranda chiusa lascia un foglio A4 e poche righe in cui si scusa ma, spiega, siamo in emergenza e in emergenza si fanno scelte difficili.

Le stiamo facendo tutti, privati della nostra libertà temporaneamente, ma in nome di un interesse superiore: la nostra stessa salute. Si dice che quando c’è la salute c’è tutto e, in questo momento, ci sembra proprio di correre il rischio di non avere più niente. È istinto di sopravvivenza, quello che ci guida più di ogni altra forza adesso.

Molta meno gente in giro anche nelle metropolitane che, seppur ancora troppo piene nelle ore di punta, risultano vuote rispetto solo a due settimane fa. I nostri figli sono già a casa per la terza settimana e patiscono fortemente questa reclusione, la privazione della loro quotidianità, degli amici, dello sport. Molti hanno la possibilità di fare smart working ma molti altri devono ancora recarsi a lavoro. Fra questi molti di noi, molti iscritti, molti colleghi per i quali ci stiamo adoperando incessantemente dall’ inizio dell’emergenza.

Ci si riconosce in giro e ci si guarda con circospezione. Si attraversa la strada pur di non avvicinarsi a qualcuno o, dove ci sono marciapiedi ampi ci si allontana come assoggettati ad una forza misteriosa, simile a quella di repulsione tra due poli magnetici di segno uguale.

Bisogna star lontani, rinunciare alla vicinanza e privarsi della primaria esigenza umana di contatto fisico: un abbraccio, un bacio, una stretta di mano.

I più misantropi fra di noi magari apprezzeranno o, invece, del tutto privati, scopriranno la bellezza e il piacere di certi gesti.

Ma questo è il momento della responsabilità e anche del sacrificio a cui tutti siamo chiamati perché come recita uno di quei fogli A4 visto sulla saracinesca di un bar chiuso in via Benedetto Marcello “Questa battaglia si vince solo con l’impegno di ognuno di noi. Forza Milano!”

Il territoriale di Milano, come altri territori della Lombardia e la Lombardia stessa, ha effettuato una donazione per sostenere le strutture ospedaliere. Si tratta di una decisione presa rapidamente in Segreteria ma che, immaginiamo, condividiate tutti.

In questi giorni si susseguono comunicazioni continue, meme (perché in questo momento è importante anche farsi una risata), fake news.

C’è fin troppa comunicazione ma, proprio per questo, invitiamo tutti a condividere solo informazioni corrette e verificate.

Evitiamo audio di whatsapp registrati da sedicenti medici che danno indicazioni sanitarie ma limitiamoci a quelle che arrivano dal Ministero della Salute e fonti governative.

Ieri abbiamo inviato delle comunicazioni importanti come la lettera della FIRST CISL Lombardia (https://www.firstcisl.it/lombardia/2020/03/10/first-cisl-lombardia-risposte-insufficienti-dalle-aziende/), delle Segreterie Nazionali (https://www.firstcisl.it/2020/03/coronavirus-sindacati-in-banca-garantire-solo-servizio-pubblico-essenziale/ e https://www.firstcisl.it/2020/03/coronavirus-sindacati-abi-federcasse-ader-ridurre-lavoratori-sportello/) e delle Segreterie Confederali (https://www.firstcisl.it/2020/03/coronavirus-cgil-cisl-uil-necessaria-riduzione-modulata-attivita-lavorativa/).

Alla prossima puntata.

La Comunicazione FIRST CISL di Milano Metropoli