Al numero di emergenza 112 di Milano arrivano circa 1300 chiamate al giorno
e sono una settantina le ambulanze sempre allertate sul nostro territorio.
Molte chiamate riguardano malori correlati ad arresto cardiaco.

Dal 2010 in Italia si iniziò a diffondere l’utilizzo di defibrillatori, soprattutto
dopo la tragica morte di un giovane calciatore professionista del Livorno,
Morosini.
In alcune città tecnologicamente all’avanguardia come New York, troveremmo
un defibrillatore ogni 120 passi. Questa semplice macchina che stimola
elettricamente il cuore, dopo l’attuazione delle procedure previste per il
riconoscimento di arresto cardiaco e relative manovre di rianimazione, può
aiutare sensibilmente a limitare eventuali danni e consentire un successivo
soccorso di ambulanza e personale medico, elevando le possibilità di salvare la
vita al paziente. La percentuale di sopravvivenza cala infatti del 7-10% ogni minuto.

Proprio per sviluppare la sensibilità sull’argomento, diffondendo una cultura di coscienza e
volontariato, segnaliamo che a Milano si è svolta la Settimana Viva 2017,
che prevedeva per circa tremila partecipanti, studenti, operatori sociali,
volontari delle società sportive, un piccolo corso teorico ed una simulazione
pratica di intervento di primo soccorso (presso la piazza del Palazzo della
Regione) con uso di defibrillatore portatile.

Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di abilitazione che consentirà loro di portar  soccorso in caso di bisogno.

Sono felice di aver potuto partecipare con alcuni amici della società
sportiva US Volley Speranza di Cinisello Balsamo e di essere entrato nella
vasta schiera dei volontari soccorritori, perché la vita è unica e meravigliosa.

Gianluca Santi
Dirigente sindacale