Intesa SanPaolo dopo l’acquisto delle banche venete. Una trattativa aspra e impegnativa.

Spesso scriviamo per rendicontare l’esito di una trattativa e proviamo a rendere più
immediati e fruibili per i colleghi i contenuti tecnici che riguardano le condizioni di lavoro, di
retribuzione, di mobilità e sviluppo professionale che li riguarderanno.

Molti di noi dirigenti sindacali di grandi gruppi abbiamo più volte preso parte a trattative di
fusione, acquisizione, cessione di rami d’azienda.

L’impostazione sindacale e valoriale di una confederazione come la CISL aiutano ad
empatizzare, condividere e provare a mettersi nei panni talvolta più scomodi di altri
lavoratori, magari impegnati a mantenere il proprio posto di lavoro o comunque i
trattamenti derivanti da altri accordi, frutto di sacrifici e contrattazioni risalenti a tempi
meno difficili di oggi.

In questi giorni si sta sviluppando in Intesa Sanpaolo una trattativa importante per la
stabilità economica del settore e anche del Paese.
Il Fallimento decretato dalla BCE di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza aveva
sollevato forte apprensione per la tenuta sociale, occupazionale ed il futuro sviluppo di
un’area del nord-est del paese.
In mancanza di disponibilità di offerte d’acquisto si sarebbero aperti scenari inimmaginabili.
L’interlocuzione tra BCE, Governo Italiano, Intesa Sanpaolo e OOSS ha consentito l’avvio di
un confronto unico e crediamo irripetibile. Non ci sono precedenti né in Italia né in Europa.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo acquisirà le attività delle banche in oggetto, (delle cui passività e
crediti inesigibili si farà carico il Governo) le filiali ed il personale che trova perciò continuità
d’impiego.
Pertanto il Gruppo I Intesa Sanpaolo con l’acquisizione di altri 10mila lavoratori si attesterà a
quasi 80mila dipendenti.
Dopo la conversione in legge del decreto, si procederà con riduzione a 300 filiali delle ex
banche venete e con un progetto che prevede l’uscita volontaria dal perimetro delle banche
venete di 1050 lavoratori che maturano requisiti pensionistici entro il 31/12/2024.
A seguire si adotterà analoga procedura per 3000 lavoratori del vecchio Gruppo, con
maturazione del diritto pensionistico entro il 31/12/2022.
I passaggi successivi vedranno l’integrazione dei sistemi informativi e la soppressione dei
due antichi marchi.

Scongiurata la peggiore ipotesi di liquidazione coatta con i conseguenti danni per i l territorio e i lavoratori, ci accingiamo ad iniziare una trattativa che crediamo sarà aspra e
impegnativa, ma con la consapevolezza di lavorare per una prospettiva di sostenibilità nel
presente e per il futuro.

Gianluca Santi
FirstCisl Intesa Sanpaolo