Uni Europa Finance: più partecipazione, più rappresentanza nelle multinazionali

L’organismo direttivo mondiale di Uni Europa Finance si è riunito a Nyon (Svizzera) il 13 e 14 maggio. In agenda principalmente due temi: lo sviluppo sindacale nei gruppi transnazionali bancari e assicurativi e la grande sfida dell’intelligenza artificiale. Temi che si intrecciano, rimarcando l’urgenza di una forte presenza sindacale a bilanciamento della grande pervasività degli strumenti della digitalizzazione e del rischio di disintermediazione della rappresentanza del lavoro.

Il rispetto dei diritti umani e sindacali, la crescita delle tutele contrattuali attraverso la contrattazione collettiva, l’implementazione della legislazione europea di sostenibilità e di due diligence passano anche e soprattutto attraverso il dialogo sociale transnazionale nelle multinazionali. Non è un caso che proprio tali recentissime conquiste normative, che riconoscono un ruolo chiave alla partecipazione sindacale nei processi strategici e nell’organizzazione del lavoro, siano stati messi in discussione in Europa con le discutibili misure di ridimensionamento contenute nelle proposte politiche del c.d. “Omnibus Package”, che Uni Europa Finance fieramente avversa.

Gli accordi quadro globali firmati da Uni Europa Finance con le multinazionali del settore bancario, tra cui Credit Agricole, Bnp Paribas e Unicredit, hanno contribuito a migliorare le tutele contrattuali di oltre un milione di lavoratrici e lavoratori bancari, ma il comitato direttivo di Uni Europa Finance ha ribadito la necessità di ulteriori iniziative che consentano al sindacato di stare al passo con il dinamismo decisionale delle multinazionali.

La proposta rilanciata dal comitato direttivo mondiale di Uni Europa Finance è quella di una nuova iniziativa, necessariamente coordinata con i sindacati nazionali e aziendali, che superi le resistenze di alcuni grandi gruppi bancari e assicurativi transnazionali a negoziare nuovi accordi globali.

Per i Comitati aziendali europei (Cae) ulteriore spinta promozionale è attesa dalla revisione della Direttiva 2009/38/CE, per la quale il Consiglio ed il Parlamento europeo hanno appena raggiunto un accordo provvisorio, il cui intento è di rendere più efficace la rappresentanza dei lavoratori nelle grandi multinazionali, facilitando la costituzione dei Cae, migliorandone il finanziamento e la protezione, ma soprattutto l’informazione e la consultazione dei lavoratori a livello transnazionale, anche mediante migliori garanzie di accesso alla giustizia e uno specifico regime sanzionatorio.

Il 14 maggio si è affrontato il tema della gestione e dell’impatto dei sistemi di intelligenza artificiale nelle multinazionali: dialogo sociale, ruolo del sindacato, principi fondamentali per presidiare un utilizzo etico della intelligenza artificiale, che sia di supporto alle lavoratrici e ai lavoratori piuttosto che in loro sostituzione.

Dopo l’approvazione del Regolamento europeo sulla intelligenza artificiale, la firma delle dichiarazioni congiunte nel dialogo sociale europeo bancario e assicurativo e il grande lavoro di coordinamento e formazione di Uni Europe Finance su questo tema, cominciano finalmente a concretizzarsi anche i primi accordi sindacali aziendali e settoriali con previsioni specifiche sull’intelligenza artificiale.

In particolare, l’Accordo firmato in Bank of Ireland garantisce al sindacato la piena partecipazione al processo decisionale di regolamentazione e monitoraggio dell’intelligenza artificiale sui luoghi di lavoro attraverso un approccio trasparente e antropocentrico, la gestione degli impatti sulle professionalità e le condizioni di lavoro attraverso la contrattazione collettiva, la formazione professionale continua come priorità condivisa.

Anche il sindacato bancario greco OTOE nel recente rinnovo del contratto di settore è riuscito ad inserire una importante previsione quadro sull’intelligenza artificiale, la prima in assoluto nella contrattazione settoriale greca: le aziende bancarie dovranno garantire, attraverso il dialogo sociale, una implementazione giusta, trasparente e responsabile dei sistemi di intelligenza artificiale, il principio condiviso del ‘controllo umano’, la protezione dei dati personali, la formazione e l’aggiornamento professionale continuo.

Gli accordi quadro esistenti vanno rafforzati – afferma in sede di commento alle due giornate Luciano Malvolti, coordinatore di First Cisl Internazionale, Vice Presidente Uni Europa Finance – a cominciare da quello del gruppo Unicredit, firmato nel gennaio 2019, che non ha ad oggi recepito i contenuti della dichiarazione congiunta sul lavoro remoto firmata nel 2020 né ancora le previsioni innovative dell’accordo sulla formazione del 2024, ma una spinta decisiva alla negoziazione di nuovi accordi quadro globali deve porsi come obiettivo primario anche per le multinazionali del settore assicurativo come Allianz, Axa, Generali”.

Domenico Iodice, con delega alle attività internazionali di First Cisl, conferma che “per l’Italia dovranno sicuramente essere coinvolti anche i gruppi bancari. Per il gruppo Intesa Sanpaolo occorre rafforzare la capacità di rappresentanza sindacale mediante la costituzione del Cae. La sfida della trasformazione digitale e dell’IA è da cogliere ora, usando gli strumenti e le opportunità disponibili. First Cisl ha coinvolto una partnership transnazionale di organizzazioni sindacali, università e centri studi in un progetto finanziato dalla Commissione Europea dal titolo evocativo: ‘FinAI: Anthropocentric approach to AI’, che intende gestire l’impatto delle nuove tecnologie nel settore finanziario mettendo al centro le persone e le competenze, attraverso la partecipazione e la contrattazione”.