Cae e Generali: un impegno condiviso per il benessere dei dipendenti e la crescita sostenibile

Giovedì 16 febbraio 2023 i rappresentanti del Gruppo Generali e del Comitato Aziendale Europeo (CAE), l’organismo di rappresentanza transnazionale dei lavoratori e delle lavoratrici del Gruppo, hanno sottoscritto una Dichiarazione Congiunta sul lavoro nello scenario “Next Normal”.

Questo importante risultato è parte di uno specifico percorso intrapreso dall’azienda e dal CAE negli ultimi anni, che ha già portato alla firma di altre tre dichiarazioni congiunte sul telelavoro (2017), la diversità e inclusione (2019), la crisi emergenziale provocata dal Covid-19 (2021).

Grazie all’esperienza degli ultimi anni, Generali intende costruire il proprio nuovo modello di lavoro (Next Normal) in modo da valorizzare al massimo le proprie persone, supportare il raggiungimento degli obiettivi strategici e generare benefici per tutti gli stakeholder del Gruppo.

“La firma della Dichiarazione Congiunta sul Next Normal – spiega Patrizia Legovini, rappresentante First Cisl nel CAE Generali – è un importante traguardo, che conferma il costruttivo dialogo sociale instaurato con il Cae a livello transnazionale e che rappresenta un ulteriore progresso nell’impegno condiviso per promuovere un modello di lavoro sostenibile, basato sulla fiducia e la responsabilizzazione oltre che sul work-life balance e una migliore performance di gruppo”.

La firma della Dichiarazione Congiunta conferma l’impegno di Generali per il benessere e la valorizzazione dei propri dipendenti con l’obiettivo condiviso di garantire condizioni lavorative che rispettino la dignità individuale, ambienti di lavoro sicuri e salubri e la protezione continua della salute fisica e mentale dei lavoratori e delle lavoratrici del Gruppo.

Tra le aree prioritarie di attenzione, segnaliamo che il modello Next Normal valorizza anche “upskilling e reskilling e “diversità, equità e inclusione”, per offrire un ambiente di lavoro che valorizzi le diversità, garantisca l’equità e favorisca l’inclusione.

La Dichiarazione Congiunta, pur non costituendo un accordo collettivo di per sé dotato di ‘erga omnes’, garantisce nei vari Paesi membri il “rispetto del limite dell’orario di lavoro previsto dai rispettivi contratti, il diritto del dipendente a disconnettersi completamente dal sistema aziendale e dagli strumenti di lavoro al termine della giornata lavorativa e il diritto di non accettare e non rispondere alle comunicazioni aziendali al di fuori dell’orario di lavoro o durante i periodi di riposo (ad esempio: assenze o ferie)”.  Inoltre “il lavoro da remoto sarà svolto presso il luogo definito a livello locale, in condizioni operative adeguate e con attrezzature informatiche appropriate fornite e/o finanziate dall’azienda, nel rispetto degli orari di lavoro stabiliti a livello locale. Possono essere previste e definite misure compensative a livello locale volte a sostenere l’impatto economico a carico dei dipendenti”.

Tali aspetti di garanzia e salvaguardia vanno nella direzione di massima tutela normativa e attenzione alle persone, che First Cisl da tempo persegue.