Quel confine tra razionalizzare e desertificare

Il 4 dicembre è stato presentato alle OO.SS. un nuovo piano di razionalizzazione delle filiali del Gruppo che, secondo quanto dichiarato dall’azienda, dovrebbe coinvolgere altre 67 unità operative con la chiusura di 30 filiali e 27 recapiti e la trasformazione di 10 sportelli in recapiti.

Il piano si realizzerebbe in gran parte entro maggio 2026, secondo la ormai consueta logica di un presunto recupero di efficienza che impatterà su 143 persone, 80 delle quali necessiteranno di riqualificazione professionale o ricollocazione territoriale.

La tempestività con cui viene presentato questo nuovo intervento risulta quanto meno stridere a prima vista con quel “rafforzamento della realtà italiana” appena annunciato nei contenuti del piano industriale 2026-28. Ciò rende quindi immediatamente necessario conoscere il quadro complessivo della strategia aziendale per poter gestire correttamente le ricadute grazie ad una valutazione d’insieme che non può essere costruita a compartimenti stagni.

Dopo una primissima analisi le OO.SS. hanno espresso il proprio disappunto per gli effetti che si determineranno a partire dalla desertificazione di sei comuni e dall’indebolimento del presidio territoriale in generale. Con effetto immediato è stata aperta la procedura contrattuale per discutere sugli impatti annunciati e gestire le ricadute a tutti i livelli per ridurne gli effetti.

L’abbandono dei territori, seppur distillato a piccole dosi rispetto ad altri Gruppi, prosegue con una logica secondo la quale, in mancanza di prospettive di sviluppo, si chiudono filiali e recapiti senza tenere in considerazione mantenimento e presidio di luoghi e clienti. A nostro avviso, il calo di operazioni allo sportello non deve necessariamente equivalere alla chiusura di filiali consegnando la clientela unicamente all’assistenza digitale a distanza, diversamente diventa difficile individuare il confine tra razionalizzare e desertificare.

L’elenco delle unità operative interessate.

Il comunicato sindacale