L’Assegno unico e universale per i figli a carico è una misura a sostegno delle famiglie ed è rivolto ai lavoratori dipendenti, somministrati e autonomi, ma anche a disoccupati, inoccupati e pensionati. Ecco come funziona.
Chi ha diritto all’Assegno unico 2024?
Conosciuto più comunemente come Assegno unico per i figli, l’Assegno unico e universale è stato istituito con il D. Lgs. 230/2021 e viene attribuito per ciascun figlio a carico della famiglia fino al compimento dei 21 anni. In caso di figli disabili, non è previsto alcun limite di età. Con l’Assegno unico e universale sono stati abrogati alcuni interventi precedenti per il sostegno alla natalità come il Bonus bebè, il Bonus mamma domani e le detrazioni le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni. L’assegno è definito unico perché ha l’obiettivo di semplificare e potenziare gli interventi diretti al sostegno della genitorialità e della natalità. È universale perché viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico. Significa quindi che viene erogato anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia massima.
- per ogni figlio minorenne a carico e, nel caso di nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza;
- per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età;
- per ciascun figlio maggiorenne fino al compimento dei 21 anni.
Quali sono i requisiti per avere l’Assegno unico?
- deve essere cittadino italiano di un Paese membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
- deve essere cittadino di uno Stato che non fa parte dell’UE in possesso del permesso di soggiorno europeo per soggiornanti di lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca, con durata almeno semestrale;
- deve essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia e risultare residente e domiciliato sul territorio italiano;
- deve essere residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, oppure titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato, con durata almeno semestrale;
- deve essere in possesso di un indicatore ISEE in corso di validità.
- il figlio sia a carico;
- frequenti un corso di formazione scolastica o professionale oppure di laurea;
- svolga un tirocinio o comunque un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro all’anni;
- sia registrato come disoccupato e risulti in cerca di un lavoro presso un centro per l’impiego;
- svolga il servizio civile universale.
Come funzione l’Assegno unico 2024?
- L’importo è dell’Assegno è calcolato da una piattaforma apposita dell’INPS sulla base della condizione economica del nucleo familiare.
- Lo stato economico della famiglia è verificata attraverso l’indicatore ISEE in corso di validità: più è basso, maggiore sarà l’importo.
- Con il nuovo tasso di rivalutazione del 5,4%, l’importo più alto dell’Assegno unico e universale passa da 189,2 a 199,4 euro per figlio, con un ISEE fino a 17.090 euro.
- L’importo minimo passa da 54,10 a 57,2 euro per figlio, a partire da un ISEE superiore a 45.575 euro.
- fino a 96,9 euro per ciascun figlio successivo al secondo nella prima fascia, quella con l’ISEE più basso;
- un aumento a 119,6 euro per figli non autosufficienti fino a 21 anni;
- un aumento a 108,2 euro per figli con disabilità grave sotto i 21 anni;
- un aumento a 94,9 euro per figli con disabilità media fino a 21 anni;
- un aumento a 34,1 euro in caso di entrambi i genitori con reddito da lavoro.
Le domande per l’Assegno e l’ISEE aggiornato vanno presentate entro il 30 giugno 2024, mentre il nuovo ISEE 2024 può essere presentato a partire dal 1° gennaio. Per la determinazione dell’importo dell’assegno unico occorre inoltrare una nuova Dichiarazione Sostituiva Unica (DSU tramite intermediari abilitati come i CAF o tramite sito INPS) per il 2024. In assenza di ISEE, l’importo dell’Assegno unico e universale è calcolato a partire dal mese di marzo 2024, con riferimento agli importi minimi.