Migrazione Creval: con..FUSIONE totale

Sono bastate poche giornate lavorative dopo il Conversion Weekend di migrazione informatica di Creval in CA Italia per registrare sul campo uno scenario estremamente preoccupante e lacunoso. Le criticità emerse sono tali da aver reso necessario un incontro urgente al tavolo sindacale per cercare di trovare soluzioni organizzative quantomai necessarie per invertire la direzione di marcia.

Le migrazioni precedenti (che fra l’altro non sono certo state poche) lasciavano temere difficoltà anche in questa occasione, anche per la portata numerica della stessa, ma quanto sta accadendo nella quotidianità va oltre le previsioni più pessimistiche.

I colleghi sono in una situazione di profondo disorientamento, sottoposti a carichi di lavoro prolungati e pesantissimi ed esposti all’impazienza dei clienti che, in diversi casi, si è palesata verbalmente e fisicamente (anche con minacce dirette ai colleghi), e con pesanti commenti negativi sui social network e su alcuni media, a testimonianza della serietà della situazione.

In ogni migrazione informatica che ha coinvolto il Gruppo in questi anni si è auspicato di far tesoro dell’esperienze vissute per migliorare nel futuro (concetto peraltro espresso dall’azienda in occasione della procedura di confronto delle scorse settimane), ma anche questa occasione sembra essere stata una opportunità persa. Gli organici dei Sistemi Informativi e delle Strutture Centrali, chiaramente sottopotenziati rispetto ai carichi “extra” dovuti all’ aggiornamento dei processi informativi, sono stati esposti a ritmi e ad una mole di lavoro non sostenibili, costretti ad orari continuativi, stressanti e proibitivi, senza nemmeno poter recuperare energie in quanto non hanno potuto fruire del riposo compensativo previsto. Questo deficit organizzativo si è accumulato per poi riversarsi inevitabilmente sulla rete una volta arrivato il CWE.

Evidentemente il processo di migrazione è stato ancora una volta sottovalutato sotto tanti aspetti, a partire da quelli più pratici e concreti, che avrebbero dovuto essere considerati meglio.

CARICHI DI LAVORO: dal 26 aprile i colleghi lavorano quotidianamente ogni giorno fino all’ora di cena quasi esclusivamente per tamponare le emergenze dell’operatività di base, la pressione sugli sportelli è continua, con file in strada incessanti che si formano sin dalla prima mattinata, a questo si sono aggiunti i disguidi informatici la cui lista è davvero preoccupante.

CRITICITÀ ORGANIZZATIVE ED INTERVENTI NECESSARI: è mancata una comunicazione efficace ai clienti ed è tardata quella agli Avviatori per la gestione delle timbrature oltre che per il trattamento su diarie e missioni, con informazioni lacunose o addirittura contraddittorie da una DR all’altra, sono emerse anomalie in varie Strutture, sono mancate indicazioni chiare per il passaggio di consegne tra i direttori delle filiali accorpate ed accorpanti, e istruzioni per la gestione di enti e tesorerie.

In questo contesto di con..FUSIONE i colleghi si sentono ogni giorno abbandonati, privi di un supporto e di una guida centrale che in un Gruppo da 13.000 persone dovrebbe essere salda e forte, non con indicazioni locali diverse, imprecise, tardive e talvolta contraddittorie, che generano una sensazione di disorientamento ed abbandono.

Va immediatamente risolta la questione organizzativa: capire a chi rivolgersi, avere risposte, mettere ordine in maniera uniforme e strutturata a questo caos organizzativo è l’unico modo per far percepire ai lavoratori che si sta lavorando in maniera coordinata per la risoluzione dei problemi, e che faccia sentire a chi è sul campo il supporto, pratico e morale, da parte del datore di lavoro.

Abbiamo richiesto vari interventi fra cui di prolungare ed aumentare la presenza degli Avviatori, anche con figure professionali commerciali (family, affari e premium) in tutte le zone interessate, riteniamo urgente un’accelerata sul fronte assunzioni per rimpolpare gli organici delle filiali coinvolte dalla migrazione e per colmare l’assenza di Avviatori nelle filiali storiche e le già previste uscite anticipate (Fondo di Solidarietà e Pensionamenti) in un momento dove tutto il Gruppo è in forte stress organizzativo. Senza inserire forza lavoro diventa insostenibile far fronte agli affiancamenti, al caos organizzativo, alle assenze programmate, ai riposi compensativi e pretendere anche risultati commerciali.

Il piano formativo, già oggetto di forti divergenze tra le parti, come temevamo si è dimostrato difficilmente attuabile. Corsi incentrati in gran parte su una fruizione on-line sembravano sin dalla loro presentazione non compatibili con i tempi e i carichi di lavoro in prevedibile aumento esponenziale. Questa impostazione oggi lascia intravedere tutta la sua “debolezza” ed inefficacia, per cui aule fisiche e virtuali, la creazione di ambienti protetti e ambienti di prova avrebbero potuto evitare questa ulteriore inefficienza.

Va ulteriormente potenziato l’Help Desk, anch’esso sottoposto ad un gravosissimo stress organizzativo, visto che la situazione generale ha finito col proporre tempi di risposta dilatati, grandi difficoltà sull’interazione telefonica, con la modalità-ticket che non offre quello scambio diretto più efficace ed immediato nella ricerca delle soluzioni.

RICHIESTE COMMERCIALI INOPPORTUNE: mentre la con..FUSIONE organizzativa vive il suo peggior momento, riprendono rapidamente le richieste e le pretese di dati commerciali come se nulla fosse, con indagini sui numeri del venduto o reprimende rispetto alla gestione delle tantissime chiamate non risposte della clientela, solo perché possono incidere sul sistema incentivante. Non è il momento di alzare l’asticella delle pressioni commerciali! 

Riteniamo indispensabile che il Retail, opportunamente sensibilizzato dall’alto, dia prova di una presa di coscienza lucida delle situazioni di difficoltà in cui i colleghi stanno operando e pratichi concretamente la calmierazione degli obiettivi commerciali per il periodo in corso, che era stata anticipata al tavolo ed alla Commissione Politiche Commerciali.

SICUREZZA: è urgente un intervento sulle code ininterrotte che in tante filiali continuano a presentarsi ogni giorno, con persone anziane in piedi, situazioni di criticità in strada già sfociate in momenti di tensione tra clienti e tra clienti e colleghi. Soluzioni semplici e banali come codometri, sedie ai clienti, presenza di una guardia sono tutti interventi utili a ridurre tensione e stress dell’attesa, dando ai colleghi un minimo di serenità in più e che possono essere gestite anche dalle DR a seconda della situazione locale che va monitorata giorno per giorno in maniera più attiva e presente da parte di chi ha la responsabilità sul territorio.

Nella con..FUSIONE aumentano i rischi per tutti i colleghi e, stante la situazione descritta, abbiamo ritenuto ancora più opportuno reiterare la richiesta di una manleva sia sul piano operativo che su quello legato alla sicurezza, che rappresenterebbe anche una assunzione di responsabilità da parte dell’azienda di fronte a questa situazione.

 

I primi riscontri che ci sono stati rassegnati sono stati contraddistinti da una logica troppo concentrata “sul numero”, che denota uno scollamento tra il mero dato e la realtà oggettiva vissuta in prima linea.Resta quindi urgente che l’azienda si faccia carico di intervenire rapidamente per invertire la situazione e mitigare le difficoltà, dando prova di un coordinamento forte e centralizzato che possa rappresentare anche un segnale di vicinanza a tutti i colleghi, che finora è mancato.

Ci riferiamo a lavoratori che a suo tempo avevano accolto con favore, se non con entusiasmo, la “nuova avventura” societaria che il perfezionamento dell’OPA aveva creato, ma che nel giro di poco tempo sono stati travolti, loro malgrado, da un contesto ingovernabile, che nonostante il senso del dovere e l’impegno messi in campo ha portato a situazioni di disagio psico-fisico causato dai carichi di lavoro e dal senso di impotenza rispetto alla massiccia mole di problematiche che stanno condizionando il rapporto con la clientela.

Vista la situazione il tema non potrà che essere ripreso al tavolo a breve: le questioni aperte sono tante, e c’è una forte necessità di risposte rispetto ad una situazione estremamente delicata.

Ulteriori dettagli nel comunicato sindacale