In occasione della Giornata mondiale dei genitori, il Coordinamento donne e politiche di parità e di genere First Cisl Emilia Romagna ha realizzato un video per celebrare chi ogni giorno sceglie di esserci, con amore, responsabilità e dedizione.
Un omaggio a tutte le forme di genitorialità, oltre ogni stereotipo: madri, padri, famiglie ricostruite, adottive, monogenitoriali, famiglie che amano, accolgono, educano.
Impegniamoci tutti, come società, a non far mai mancare quel porto sicuro chiamato “casa”.
Perché essere genitori non è solo un ruolo, ma un gesto quotidiano di cura che cambia il mondo.
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Il testo del video
Il 1° giugno si celebra la Giornata mondiale dei genitori: è un’occasione, una grande occasione, per riconoscere, ovunque nel mondo, il valore di chi ogni giorno dona amore, cura e presenza nel ruolo più complesso che ci sia.
Ma esattamente cosa significa “essere genitori”?
Essere genitori è scegliere di esserci, anche quando è difficile. È costruire ponti invece di alzare muri, creare radici e formare ali. È guidare con dolce fermezza, accogliere con rispetto, educare con l’esempio.
Oggi non celebriamo solo la famiglia tradizionale, ma celebriamo tutte quelle forme in cui l’amore diventa famiglia: famiglie monogenitoriali, famiglie adottive, famiglie arcobaleno, famiglie che accolgono al loro interno e crescono ed educano i bambini con amore, pur non seguendo dei modelli canonici tradizionali, oppure tutte quelle persone che accolgono nella loro casa degli orfani a causa della violenza perpetrata da un padre o da madre e vittime di un dolore che non hanno scelto.
Genitore non è chi genera, ma chi si assume la responsabilità. Non è un ruolo statico, ma una relazione che evolve. Essere genitori è anche farsi da parte quando serve, per lasciar spazio all’autonomia, senza mai far mancare un porto sicuro dove tornare.
Essere genitori, oggi, significa anche affrontare nuove sfide: la fatica del tempo che manca, il lavoro che non si concilia, la solitudine di chi cresce figli senza reti. Significa proteggere l’infanzia in un mondo sovraesposto, saper dire dei no che educano e dei sì che aprono alla fiducia.
Essere genitori significa anche accettare la propria imperfezione. I genitori sbagliano, inciampano, si interrogano. E va bene così. Perché un buon genitore non è chi non sbaglia mai, ma chi continua a imparare, a mettersi in gioco, a chiedere scusa.
Oggi, in questa giornata, ricordiamo anche chi è stato genitore senza poterlo essere nel tempo. Chi ha perso un figlio. Chi ha sognato una maternità o una paternità mai arrivata. Chi ha scelto di accompagnare altri come un genitore, senza esserlo formalmente. Ogni storia è parte del grande mosaico della genitorialità.
La Giornata Mondiale dei Genitori ci ricorda che non esiste un solo modo giusto per essere genitori. Esistono invece milioni di modi diversi, tutti degni di rispetto, tutti uniti dallo stesso desiderio di crescere esseri umani capaci di amare, di pensare, di scegliere.
Oggi, celebriamo quell’abbraccio… quell’abbraccio che consola, quello sguardo che sostiene e quella voce che ci guida. Celebriamo chi ha saputo essere madre, padre, guida, senza aspettarsi nulla in cambio. Celebriamo l’impegno quotidiano, la dedizione silenziosa, la gioia e la fatica di accompagnare altri nella vita.
Perché in fondo, essere genitori – in ogni forma e contesto – è un atto d’amore che cambia il mondo. Un amore che educa, sostiene, protegge, ma soprattutto libera.
In questa giornata, rendiamo onore a chi ogni giorno, spesso nel silenzio, sceglie di esserci.
E facciamolo non solo con le parole, ma anche con i gesti: riconoscendo il valore di chi si prende cura, promuovendo politiche che sostengano la genitorialità, costruendo comunità che non lascino nessuno solo nel compito di crescere.
Oggi, domani, ogni giorno: difendiamo il diritto di ogni bambina e ogni bambino ad avere accanto un adulto che lo ami, lo ascolti, lo accompagni. E impegniamoci, tutte e tutti, in una società, che non faccia mai mancare quel porto sicuro chiamato “casa”.