Il convegno svolto ieri, 25 novembre 2024, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, organizzato da First Cisl Emilia Romagna, si è concentrato sul ruolo del sindacato nella prevenzione e gestione delle molestie e violenze di genere nei luoghi di lavoro dove sempre più spesso sentiamo frasi apparentemente innocui come “è solo una battuta” oppure “è solo una mano sulla spalla”.
I relatori intervenuti hanno fornito indicazioni precise sull’incidenza del fenomeno e hanno proposto le conseguenti azioni concrete che il sindacato deve intraprendere per garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutti.
Insieme si è cercato di capire perché una così alta percentuale di vittime non parla della molestia subita e perché solo una esigua percentuale di esse si rivolge al sindacato: il fenomeno esiste anche se è scarsamente percepito, conosciuto e affrontato, spesso anche dalla platea sindacale.
Bologna, 26 novembre 2024
L’evento, “Molestie Stop – Progetto molestie e violenze di genere nei luoghi di lavoro”, organizzato ieri, lunedì 25 novembre, presso la sede Cisl di via Milazzo 16 a Bologna, è il frutto e il culmine di un intenso anno di studi, ricerche e approfondimenti effettuati da First Cisl Emilia Romagna la quale, per l’occasione, ha analizzato i risultati del questionario somministrato alla base associativa regionale dal 16 ottobre 2024 all’8 novembre 2024 e le schede di azione e prevenzione destinate alla popolazione sindacale per contrastare questo dannoso fenomeno.
Il questionario
L’indagine ha ottenuto 321 risposte: è plausibile che la compilazione abbia innescato un processo di “auto-selezione”, spingendo chi sottovaluta o ridimensiona il problema delle molestie a non rispondere, considerando che il questionario relativo allo stress da lavoro-correlato ha fornito, lo scorso anno, circa il triplo delle risposte.
L’esame dei dati, presentato da Andrea Paterlini, responsabile del Dipartimento Formazione e ricerca di First Cisl Emilia Romagna, in sintesi ha rilevato che:
- Il fenomeno delle molestie è reale e presente nei luoghi di lavoro
- Il livello di conoscenza del fenomeno è giudicato scarso
- C’è una scarsa consapevolezza di sia una molestia e di come intervenire per gestirla
- Oltre il 50% delle vittime non si rivolge a nessuno e solo il 9% si rivolge al sindacato
- Tra coloro che si sono rivolti al sindacato, molti si dichiarano insoddisfatti dell’assistenza ricevuta
- C’è una forte richiesta di un’azione sindacale più incisiva per sensibilizzare e contrastare il fenomeno
- L’82% ritiene utile un’azione sui posti di lavoro di First Cisl per sensibilizzare sul tema
- È necessario un cambio culturale per prevenire le molestie e le violenze di genere
- C’è una scarsa percezione del fenomeno
Dallo studio delle risposte fornite emerge come l’azione sindacale sia considerata un elemento cruciale nella valutazione del fenomeno: si evidenzia in particolare una forte richiesta di un intervento più incisivo del sindacato. “Bisogna quindi incominciare – ha sottolineato Andrea Paterlini – a drizzare le antenne, ascoltare e creare una rete di supporto per affrontare il problema in modo efficace”.
Come applicare tutto questo? È fondamentale effettuare un’analisi accurata dell’ambiente di lavoro per individuare segnali di discriminazione, atteggiamenti inappropriati o dinamiche relazionali che possono favorire l’insorgere di molestie. Il sindacato, inoltre, deve adottare un approccio empatico, ascoltando attentamente il vissuto delle persone che denunciano le molestie, senza giudicare o minimizzare gli episodi e intervenire coinvolgendo ruoli e figure di riferimento interne ed esterne alle aziende.
Le schede di azione e prevenzione
Da questo contesto è nata l’esigenza di realizzare le schede di azione e prevenzione: linee guida da seguire per aiutare la platea sindacale a prevenire, gestire e segnalare tutte quelle situazioni che rientrano nei parametri del tema in essere. Il sindacato deve divenire sentinella attenta a cogliere i segnali per impedire l’insorgere delle minacce, interlocutore fidato per gestire i casi di violenza e solido sostegno per accompagnare le vittime prima, durante e dopo la denuncia.
Le referenti territoriali di genere di First Cisl sono figure ben precise con specifiche funzioni atte a supportare e a coadiuvare le dirigenti e i dirigenti sindacali sul territorio. La rete a sostegno che si è creata attraverso il lavoro delle referenti territoriali agisce direttamente durante le fasi di salvaguardia, fungendo anche da guida e protezione, accompagna costantemente le vittime nel processo di segnalazione e si attiva per sensibilizzare le lavoratrici e i lavoratori sul tema.
Gli interventi
Orietta Ruccolo, segretaria Cisl Emilia Romagna, ha aperto i lavori del convegno parlando di “costruzione di consapevolezza”: la Cisl deve continuare l’impegno a fornire specifica formazione alle delegate e ai delegati affinché esse ed essi “possano acquisire le competenze necessarie per gestire i casi di molestia e violenza e avere gli strumenti più adeguati per divenire un presidio attento nelle nostre comunità.”.
Invitata all’evento anche Elisa Fiorani, coordinatrice Donne e politiche di genere Cisl Emilia Romagna, la quale ha esordito facendo riferimento agli accordi stipulati tra le parti sociali e i datori di lavoro: “Quasi tutti i contratti collettivi nazionali hanno un articolo, o comunque prevedono un allegato che tratta il tema delle molestie e violenza. È un passo molto importante perché è un riconoscimento del problema e del tema da affrontare. Tuttavia, c’è ancora tanto da fare”.
Di fondamentale importanza è la Convenzione Oil 190, ratificata in Italia il 29 ottobre 2021, poiché, ha proseguito Elisa Fiorani, “definisce le molestie e la violenza come un problema di salute e sicurezza, attribuendo al datore di lavoro la responsabilità di adottare misure preventive”.
Federica Pattini, referente del Coordinamento donne, politiche di parità e di genere di First Cisl Emilia Romagna, presentando le schede di azione e prevenzione, ha invece rimarcato “la necessità di effettuare un cambio di paradigma: è la vittima a definire cosa costituisce molestia nei propri confronti, ovvero è la percezione della molestia da parte della vittima ad essere molestia. Questo ci deve far ragionare sul fatto che noi non dobbiamo avere un pregiudizio rispetto a quello che è il sentiment della persona che ci segnala o che vive una situazione di molestia”.
Elisabetta Artusio, responsabile della struttura nazionale Donne e politiche di parità e di genere, ha ricordato che “le molestie e violenze di genere colpiscono in modo sproporzionato le donne e che un approccio integrato e di genere è essenziale per contrastare il fenomeno”.
“Il sindacato deve collaborare con la Confederazione – si è raccomandata Elisabetta Artusio – per offrire un supporto completo, anche psicologico alla vittima: la creazione di una rete di supporto forte e coesa, che coinvolga tutte le realtà sindacali, è fondamentale per garantire un intervento efficace e a lungo termine”.
Stefano Manzi, segretario aggiunto First Cisl Emilia Romagna, ha concluso i lavori rimarcando l’importanza del lavoro di squadra e della sinergia tra le diverse componenti sindacali, come la rappresentanza sindacale aziendale, la/il responsabile dei lavoratori per la sicurezza e le referenti territoriali di genere, per affrontare il problema in modo coordinato ed efficiente: “La collaborazione tra queste figure è fondamentale per creare una rete di supporto solida e capillare all’interno dei luoghi di lavoro”.
Infine, il segretario aggiunto ha sottolineato la concretezza del progetto realizzato da First Cisl Emilia Romagna, il quale “si traduce nella creazione di strumenti di lavoro pratici e schede informative che guidano le delegate e i delegati sindacali, fornendo loro un supporto concreto nella gestione dei casi di molestia”.
Cosa ci portiamo a casa?
Durante il partecipato convegno è emersa la necessità di un impegno concreto e costante da parte del sindacato: formazione, informazione, ascolto, rete di supporto e strumenti pratici sono gli elementi chiave per promuovere una cultura del rispetto e garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti.
L’impegno di First Cisl Emilia Romagna di tutela, sostegno e difesa delle persone non si esaurisce con la conclusione di questa iniziativa, ma prosegue con determinazione attraverso un costante lavoro di ascolto, dialogo e azione concreta. Ogni progetto è solo una tappa di un percorso più ampio, dove la centralità della persona rimane il principio guida.
Siamo costantemente impegnati tutti i giorni a costruire un futuro inclusivo e solidale, promuovendo i valori della giustizia sociale, della partecipazione e della dignità sul luogo di lavoro: dobbiamo essere sentinelle in grado di relazionarsi con tutta una rete di soggetti per operare concretamente e in modo efficace nella cura della persona.
Le referenti territoriali di genere First Cisl Emilia Romagna
Andreina De Lucia, First Cisl Parma e Piacenza
Mara Friggione, First Cisl Area Metropolitana Bolognese e Ferrara
Antonella Melandri, First Cisl Romagna
Antonella Tidona, First Cisl Emilia Centrale
Le segretarie con delega alle pari opportunità First Cisl Emilia Romagna
Valentina Brandi, First Cisl Romagna
Francesca Mari, First Cisl Area Metropolitana Bolognese e Ferrara
Lucia Sacco, First Cisl Emilia Centrale
Simona Tettamanti, First Cisl Parma e Piacenza
Qui le schede di azione e prevenzione di First Cisl Emilia Romagna
Qui i risultati del questionario sulle molestie e violenze di genere somministrato alla base associativa regionale