Paladine della Libertà: Hevrin Khalaf e Nadia Murad

Purtroppo, Hevrin Khalaf non ce l’ha fatta.

Ci troviamo ancora di fronte a violenze atroci sulle donne da parte di uomini che non hanno argomenti, cultura, intelligenza e nemmeno nulla più di umano direi… nemmeno nulla di animale, dato che gli animali non avrebbero mai fatto a nessuno ciò che è stato fatto a Hevrin.

Nadia Murad, per il momento, ce l’ha fatta. E dico ‘per il momento’, perché è una sopravvissuta a quello stesso tipo di ferocia che ci ha portato via Hevrin, una efferatezza da parte di esseri luridi e volgari che non conoscono il valore di alcunché e in modo inqualificabile si permettono di insudiciare questo mondo con la loro sub-cultura incivile e deprecabile.

Hevrin era laureata in ingegneria civile, era divenuta un leader curdo per le sue grandi doti diplomatiche. Era un’attivista e propagandava la convivenza pacifica fra Curdi, cristiano-siriaci e arabi. Una pace che passava anche attraverso il riconoscimento alle donne degli stessi diritti degli uomini. Era il volto dell’emancipazione delle donne in Siria.

Nadia Murad era una studentessa che sognava di diventare insegnante di storia o truccatrice per il cinema.

Hevrin era la Segretaria del Partito Futuro Siriano e, proprio per questo, qualche giorno fa in Siria la sua auto è stata fermata da miliziani arabo-siriani filo-turchi, pare, nelle cui fila vi sono molti sostenitori della Jihad integralista islamica. Hanno fatto scendere dall’auto lei e altre sette persone alle quali hanno subito tolto la vita crivellandole di colpi. E sono state fortunate in confronto a Hevrin che, dalle notizie che abbiamo, pare sia stata stuprata e poi lapidata fino alla morte. Così risulta da un video che ha fatto girare uno dei militari che l’hanno uccisa: c’è il suo cadavere sfigurato e impolverato per terra e lui lo smuove con uno scarpone dicendo ‘è così che muoiono i maiali’. Un orrore assoluto.

Nadia nel 2014 fu rapita dai terroristi dell’ISIS. Quel giorno nel suo villaggio 600 persone trovarono la morte e le donne furono tutte catturate per farne schiave sessuali. Nadia è stata picchiata e stuprata dai miliziani al punto da augurarsi di morire al più presto, finché un giorno i suoi carcerieri hanno inavvertitamente lasciato aperta la porta della sua cella e lei è riuscita a scappare. Da quel momento, dopo quelle inumane torture, ha deciso di levare la sua voce e urlare al mondo quel che stava accadendo alle donne come lei diventando attivista per i diritti delle donne ed è diventata ambasciatrice dell’ONU.

Nadia Murad è stata proposta per il Nobel per la Pace mentre Hevrin non c’è più eppure… mentre scrivo queste parole e penso a quante storie ho dovuto leggere per scrivere questo articolo mi viene un pensiero: quando cerco la ‘lei che non ce l’ha fatta’ trovo sempre poche informazioni sui social, perché le donne che non ce la fanno spesso vengono ‘cancellate’, in modo tale che non riesci nemmeno a sapere che ci avevano provato.

Bene, questa volta voglio che ce la faccia anche Hevrin, voglio che non cada nell’oblio e che, anzi, questi esseri disumani capiscano che più stuprano, uccidono, sporcano, picchiano e derubano il mondo della bellezza che ad esso portano queste donne, più noi le vedremo come le Paladine della Libertà, più le ricorderemo e più saranno importanti per la società civile.

Guardo mia figlia crescere e penso di dire a quegli uomini che ha ragione Groucho Marx: quegli ‘uomini’ sono donne che non ce l’hanno fatta e saranno dimenticati cadendo nell’oblio.

Non Nadia ed Hevrin, che saranno sempre ricordate e annoverate fra i grandi Eroi nella Storia dell’Umanità.

Se potessi, cambierei la sensazione di impotenza che ho dentro di me, ma mi rendo conto che questo disagio che provo mi aiuta a lottare per un mondo migliore.

 
Cristina Manfredi, Dirigente Sindacale First Cisl Parma e Piacenza

 

 

 

 

In copertina: “Diana cacciatrice” di Guillaume Seignac, particolare.