In ricordo di Paolo Bellentani

Io e Paolo ci siamo conosciuti nel dicembre 2004 al corso di formazione sindacale “Carta Penna e Mouse”. All’epoca era già un sindacalista esperto, responsabile di Uniriscossioni del gruppo Unicredit ed in procinto di diventare Segretario Generale del territoriale di Modena poi Emilia Centrale.

Dopo il mio arrivo in segreteria regionale nel dicembre 2007 le occasioni di collaborare sono diventate più frequenti e Paolo non ha mai fatto mancare la sua esperienza, le sue idee e il suo punto di vista, quando era in disaccordo lo diceva apertamente e portava avanti il suo pensiero senza sotterfugi né scorciatoie.

Paolo era persona corretta e quando prendeva un impegno lo portava avanti con serietà. Ricordo che a un Consiglio Nazionale, quali componenti provenienti dalla regione E.R., decidemmo di astenerci su una proposta della Segreteria Nazionale. Al momento della votazione Paolo ed altri sindacalisti erano fuori dalla sala, avrebbe potuto far finta di niente e non votare, invece al suo rientro andò al tavolo di presidenza e fece verbalizzare la sua astensione per tenere fede all’impegno preso col regionale.

Nel 2017 finiti i mandati di Segretario Territoriale, pur continuando a svolgere attività sindacale rientrò parzialmente al lavoro. Scelta difficile dopo anni di distacco sindacale, non scontata e non da tutti. Ricordo ancora le risate e i commenti quando mi raccontò che faceva “l’Hostess” e accompagnava i clienti al bancomat multifunzione per spiegarne il funzionamento.

Ci sentivamo periodicamente perché seguiva per conto del regionale alcune banche, poi lo scorso anno al termine di una telefonata di aggiornamento mi disse: “sai per un po’ avrò altro da fare, ho fatto accertamenti perché mi fa male la schiena e mi hanno trovato un brutto male…”

Da quel momento la lotta giorno dopo giorno per sconfiggere la malattia “bastarda”, tanta determinazione e voglia di “saltarne fuori”, ma anche tanta consapevolezza del difficile cammino intrapreso.

L’ultima telefonata una ventina di giorni fa, voce flebile e nelle parole tanta voglia di vivere. Aveva venduto la moto, ne aveva acquistata una più maneggevole e non vedeva l’ora di “smanettare”.

Oggi saremo a Carpi per darti l’ultimo saluto, nonostante la tua grande forza di volontà, domenica la malattia ha avuto la meglio. Ora da lassù il compito di vegliare su tua moglie, i tuoi figli e se avrai voglia anche sui tuoi colleghi sindacalisti.

Sabrina Nanni