Gianluca Pernisco interviene al 2° Congresso nazionale First Cisl

L’intervento di Gianluca Pernisco, coordinatore CooperFirst, al 2° Congresso nazionale First Cisl.

“A me l’onere e l’onore, in assenza di Giovanni Sentimenti, riferimento storico di First Cisl per il Credito Cooperativo, di offrirvi uno breve spaccato della situazione contrattuale nelle Bcc.

Un settore che conta oggi circa 36.000 lavoratori, distribuiti nelle 247 Banche di credito cooperativo e Casse rurali, oltre alle Capogruppo, le Società dei Perimetri Diretti e agli Enti associativi e Bilaterali, e che più di qualsiasi altro comparto, tra quelli rappresentati dalla nostra organizzazione, trae le sue origini dalla dimensione partecipativa, o meglio da quella particolare forma di partecipazione, come la cooperazione, in cui il contributo di ognuno è finalizzato al conseguimento di una impresa, alla realizzazione di un valore economico.

Dopo oltre 150 anni di storia, il Credito Cooperativo ha cambiato molti dei suoi connotati originari, dei suoi paradigmi, subendo una profonda evoluzione nell’assecondare la trasformazione culturale, sociale ed economica del nostro Paese.

Non è più un movimento bancario appannaggio solo di artigiani, agricoltori e di famiglie di piccoli commercianti, siti in località più periferiche dell’Italia, ma un sistema bancario aperto ormai ad alte categorie produttive, presente sempre di più nelle città e nelle grandi metropoli.

Il Credito Cooperativo di oggi, soprattutto dopo la Riforma del 2016, che ha indotto alla creazione di gruppi bancari cooperativi o di sistemi di tutela istituzionale, è un cantiere aperto. E’ ancora alla ricerca di una nuova identità: tra tradizione, modernità e innovazione, nel tentativo di non perdere i propri tratti distintivi.

E qui apro una breve parentesi per ringraziare Riccardo Colombani, Pierpaolo Merlini e tutta la Segreteria nazionale per il tempo, le risorse, le energie che hanno voluto spendere in questi mesi a favore del settore, cercando di sensibilizzare, attraverso diverse iniziative, le Autorità competenti, le Istituzioni e tutto l’ambiente bancario contro i rischi dell’omologazione, della logica di un apparato regolatorio e di vigilanza teso ad uniformare le Bcc alle banche ordinarie.

L’avvio del corso post-riforma del Credito Cooperativo non è stato dei più fortunati. Neppure il regista Quantin Tarantino avrebbe potuto immaginare una scenografia più fosca e cupa di quella in cui le Bcc si sono dovute calare: dopo l’avvio dei Gruppi Bancari Cooperativi nel 2019, a distanza di qualche mese, è intervenuta la pandemia e ora le conseguenze di un’economia di guerra.

Gli effetti di questo status quo si stanno riflettendo nell’attività contrattuale.

Se per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dei dirigenti (dopo un timidissimo tentativo avvenuto un anno fa) è ancora tutto fermo al Ccnl del 2008, per quanto riguarda invece quello dei Quadri Direttivi ed Aree Professionali siamo nel bel mezzo di un percorso negoziale, che però stenta a decollare. La dimensione associativa rappresentata da Federcasse è ancora alla ricerca di un equilibrio con i Gruppi.

Assodata la centralità del Contratto collettivo nazionale di categoria, restano da capire bene i nuovi assetti contrattuali e la dimensione della contrattazione di gruppo, atteso che sarà necessario preservare un importante patrimonio di istituti giuridici generati dalla precedente contrattazione integrativa territoriale, tutt’ora vigente.

Nei primi mesi del 2021 abbiamo definito le regole per le relazioni sindacali di gruppo e poi quelle per le agibilità sindacali. Da ottobre scorso invece abbiamo iniziato il confronto vero e proprio sulla Piattaforma rivendicativa, avendo trattato, ma senza averli ancora conclusi, i seguenti argomenti: lavoro agile, lavoro part-time e nuovo Premio di risultato, un premio che possa adeguarsi alla nuova realtà dei Gruppi bancari cooperativi.

Evidentemente ancora molto c’è da fare al tavolo negoziale, di sicuro la parte economica, con l’adeguamento dei livelli retributivi/incrementi tabellari e della contribuzione ai fini di previdenza complementare e sanità integrativa, ma altri temi attendono di essere trattati: l’Area contrattuale; la nuova classificazione dei profili professionali ed inquadramenti (fermi a 13 anni fa), la mobilità territoriale, nuove forme di conciliazione tempi di vita/lavoro, etc…

Vogliamo credere alle parole del vice presidente di Federcasse, Matteo Spanò, quando nel video messaggio di lunedì scorso ha detto che il rinnovo contrattuale potrà concludersi entro la primavera. Noi, come sempre, faremo la nostra parte, ma è certa una cosa: la categoria non può attendere oltre.

Dobbiamo anche essere consapevoli, più in generale, che il percorso di trasformazione del sistema è appena iniziato. Sarà difficile e complesso.

Quello che è stato fatto nel passato, prima come Fiba Cisl e poi come First Cisl, rimarrà nella storia delle relazioni sindacali del Credito Cooperativo ante-riforma, ma ora si è aperto un nuovo capitolo della storia. Il futuro è appena iniziato, dobbiamo andarcelo a conquistare.

Lo dobbiamo fare per le lavoratrici ed i lavoratori del Credito Cooperativo, perché se lo meritano”.

Comunicazione First Cisl Credito Cooperativo

Allegato: l’intervento di Gianluca Pernisco