#IoRestoaCasa

Si legge da più parti che aziende, imprenditori e Banche devolvono in segno di solidarietà somme di denaro a favore di Istituzioni ed enti ospedalieri quale contributo alla lotta contro il “coronavirus”.

Comportamenti concreti di alto valore sociale che, oltre ad evidenziare il momento di grande difficoltà che il nostro Paese sta attraversando, rappresentano come, a volte, il mondo dell’economia e della finanza possa dimostrare la propria vicinanza alle reali esigenze della quotidianità delle persone.

Una quotidianità che le recenti misure di contenimento della diffusione del COVID-19 hanno stravolto: scuole chiuse, negozi chiusi e limitazione della mobilità.

#IoRestoaCasa ma i bancari devono andare ad aprire le filiali, stampare saldi, fare bonifici per l’acquisto di qualche bene superfluo, ascoltare qualche lamentela e telefonare ai clienti per proporre qualche prodotto … non possono rimanere a casa ad accudire ai figli che non vanno a scuola e, soprattutto, sono in balia del virus.

Le donazioni, appare superfluo ribadirlo, sono azioni lodevoli ma a volte possono sembrare anche un paradosso ovvero, se le Banche e quelle del Credito Cooperativo in particolare hanno nel loro scopo sociale quello della mutualità, della solidarietà e della vicinanza al territorio, ai soci e ai dipendenti perché non utilizzano queste somme di denaro per concedere permessi retribuiti ai loro lavoratori?

Forse non avrebbero titoli sui giornali, ma sicuramente potrebbero ulteriormente contribuire a tutelare la salute dei loro dipendenti e, molto probabilmente, al contenimento della diffusione del “coronavirus”.

Comunicazione First Cisl Credito Cooperativo