Assemblea Federcasse, First Cisl, gestire e non subire nuove sfide

Venerdì 22 novembre, al Palazzo dei Congressi a Roma, si è tenuta l’Assemblea annuale di Federcasse (la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali).

I lavori sono stati aperti dalla “Lectio cooperativa europea – La cooperazione, il più moderno dei sistemi economici” del prof. Enrico Letta – già Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica e attualmente Direttore della Paris School of International Affairs – dal titolo: “L’Europa che serve ai cittadini europei e al mondo. Competitiva, inclusiva, cooperativa”.

L’intervento, oltre a definire l’attuale situazione economica e finanziaria dell’intera Europa, si è focalizzato sull’analisi dei tre aggettivi contenuti nel titolo: competitiva, inclusiva, cooperativa. L’Europa – sono le parole di Letta riprese anche dal comunicato stampa di Federcasse – ha bisogno pertanto di un nuovo slancio capace di guardare oltre l’immediato. Valorizzando quegli elementi in grado di contrastare la crisi di fiducia (collante delle relazioni sociali) che poi, sui territori, si traduce in una frattura sempre più profonda tra grandi centri e piccole realtà locali minacciate dallo spopolamento. Principale antidoto alle crisi, la necessità di fare rete; di ricucire legami; di sviluppare idee nuove e creative. Caratteristiche che sono da sempre nel Dna del nostro Paese, ma che sembrano fiaccate dal peso delle quotidianità; come, anche punti di forza della cooperazione, e della cooperazione di credito.

In tema di cooperazione, principio fondativo delle Bcc, Letta ha evidenziato come in un mondo in continua evoluzione, la ri-localizzazione in atto – antitesi della globalizzazione che ha dominato negli ultimi decenni – delinea un nuovo modo di essere vicino ai territori, inclusivo e in grado di “generare valore”.

Nella sua relazione, Augusto dell’Erba – Presidente di Federcasse – ha sottolineato come: “Dal punto di vista delle economie di scala … proprio l’organizzazione in Gruppi bancari cooperativi o il rafforzamento del network (con l’IPS del Sistema Raiffeisen) dovrebbe oggi rendere più facilmente conseguibili nell’ambito del Credito Cooperativo, consentendo il mantenimento in autonomia di un numero elevato di BCC sul territorio e auspicabilmente anche la creazione di nuove banche cooperative laddove se ne registrasse l’esigenza. … Il passaggio dal modello a network a quello organizzato in Gruppi bancari cooperativi è funzionale a irrobustire ulteriormente i punti di forza del “fare sistema” … per massimizzare l’efficacia dell’azione delle BCC a vantaggio di soci e territori. … Se la regolamentazione e la supervisione tenderanno a comprimere questa specificità, i rischi di impoverimento del tessuto produttivo, di riduzione della concorrenza e di aumento del rischio sistemico potranno farsi più concreti”.

Un’analisi che, riaffermando il ruolo localistico delle singole Bcc, quale pressochè unica possibilità di continuità del settore, sembra depotenziare l’impatto della Riforma già entrata in vigore all’inizio dell’anno. Una Riforma che disegna un nuovo modo di relazionarsi con le regole economico/finanziarie che caratterizzano il sistema creditizio nazionale ed europeo oltre a un diverso approccio in tema di relazioni industriali.

La piena operatività dei Gruppi presuppone per Federcasse la necessità di ridefinirsi un nuovo ruolo. Un nuovo campo d’azione in cui operare, in collaborazione anche con le Organizzazioni sindacali, per gestire e non subire le nuove sfide che l’evoluzione del sistema propone.

Comunicazione First Cisl Credito Cooperativo

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