Banche piccole e medie, Colombani: hanno le risorse per crescere e investire sui lavoratori

“Le banche di credito cooperativo non possono essere trattate dal regolatore europeo alla stregua delle altre: il principio di proporzionalità va rispettato. Più in generale, la strategia della regolamentazione bancaria europea, che si basa sul continuo innalzamento dei requisiti patrimoniali, può dare dei benefici sul fronte della stabilità, ma finisce per favorire la concentrazione del sistema con il conseguente abbandono dei territori”. Lo ha dichiarato il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani intervenendo al convegno “Desertificazione bancaria, il valore delle banche di prossimità”, che si è tenuto oggi a Brescia.

“Si penalizza in questo modo la biodiversità bancaria che è indispensabile per garantire una doppia transizione giusta, digitale ed ecologica. A titolo d’esempio, le Bcc sono presenti da sole in oltre un terzo del totale dei comuni italiani che registrano la presenza di un solo sportello bancario; hanno una rete che rappresenta circa un quinto del totale degli sportelli ed erogano un quarto del credito che va alle imprese minori. La crescita degli utili, spinta dalla rapida salita dei tassi, ha determinato il sensibile aumento dei patrimoni delle Bcc ed in prospettiva il trend continuerà nei prossimi anni. L’eccedenza patrimoniale del sistema bancario cooperativo è una risorsa che deve essere messa al servizio del Paese – ha proseguito Colombani – aumentando  il peso della cooperazione senza fini di speculazione privata nell’intermediazione creditizia nazionale ed investendo sui lavoratori. Servono politiche economiche che esaltino biodiversità e territorialità: le piccole banche, cooperative e non cooperative, sono un valore economico e sociale da preservare e valorizzare”.

“Peraltro, la territorialità sta dando grandi benefici economici alle banche less significant, che anche quest’anno faranno copiosi utili, con redditività del capitale probabilmente più alta delle banche più grandi. Ci sono pertanto le condizioni e le opportunità per le banche piccole e medie di chiudere subito l’accordo di rinnovo del contratto nazionale accogliendo le istanze sindacali. Si tratta – ha concluso Colombani – di attuare comportamenti lucidi e responsabili al fine di fornire un contributo importante alla proficuità delle relazioni sindacali”.

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