LE FILIALI VANNO CHIUSE – lettera ai colleghi

Nonostante il Decreto del Governo e nonostante l’appello di Abi rileviamo che ancora ad oggi numerosi clienti continuano a recarsi nelle nostre filiali per effettuare operazioni che non sono ritenute di primaria necessità come pagare rate, chiedere accodamenti e conteggi estintivi.

Tutte operazioni effettuabili da casa o contattando il servizio clienti.

Rileviamo altresì che a tutto questo si aggiunge una nuova iniziativa commerciale: il “prestito on phone”, un’operazione che prevede la possibilità di richiedere un prestito telefonicamente  con la filiale e, in caso di approvazione, l’obbligo di recarsi in filiale per la firma.

Troviamo questa nuova operazione commerciale inopportuna in quanto obbliga le persone ad uscire di casa per recarsi in filiale.

Abbiamo altresì avuto segnalazioni di filiali aperte fino alle 19.30 e di colleghi spostati da una filiale all’altra (appoggi) per andare a sostituire i colleghi assenti o in malattia.

Ricordiamo, secondo quanto ricompreso nel protocollo Abi / Sindacati recentemente siglato, che la vendita di un prestito non è tra le attività ritenute essenziali!

Le segnalazioni che ci arrivano parlano di gel disinfettanti, guanti , paratie in plexiglass, che non sono ancora arrivati nelle filiali.

I colleghi rimangono seduti alla scrivania per parecchi minuti con i clienti, toccando documenti, soldi e tutto senza la benché minima protezione, senza che ci siano dei presidi idonei in  considerazione degli spazi esistenti, l’emergenza è ormai alla 4 settimana.

Abbiamo inoltre avuto la segnalazione di mascherine arrivate questa mattina in filiale, in modalità non sterile, in sacchetti per alimenti, non sigillate e che la pulizia di alcune filiali fino a ieri sera veniva fatta con il classico Vetril.

Nella giornata odierna i Sindacati (unitariamente) hanno per l’ennesima volta scritto all’azienda facendo emergere questi comportamenti che non sono in linea con i protocolli firmati ed i decreti emanati dal Governo.

Abbiamo altresì richiesto che vengano inviate alla clientela comunicazioni per incentivare lo svolgimento delle operazioni tramite app / pc o telefonando al servizio clienti.

Relativamente alla sede viene rilevato l’impegno nella diffusione dello smart working anche per chi non ha un pc aziendale,  ma ciò nonostante permangono ancora casi inspiegabili di richieste di smaltimento ferie o presidi in uffici come il Customer Service, Acquisizione-Valutazione e Partnership laddove le persone dovrebbero già essere abilitate a lavorare in remoto e che invece sono obbligate a uscire di casa per recarsi al lavoro.

Come  chiarito  dalla  Prefettura da questo momento sarà nostra cura fornire ogni segnalazioni con evidenze puntuali, dettagliate e dimostrabili del mancato  rispetto  dei  protocolli  firmati  dalle  Parti Sociali  e  da Governo italiano.