Al via le assemblee sulla piattaforma unitaria di rinnovo del CCNL ABI

Il 15 marzo è stata approvata dalle segreterie nazionali delle OO.SS. la piattaforma rivendicativa per il rinnovo del CCNL dei 300.000 lavoratori del settore creditizio ABI, scaduto a dicembre scorso e prorogato fino al 31 maggio.

Il documento sarà ora al vaglio delle assemblee dei lavoratori che partiranno nei prossimi giorni fino a metà maggio, così da poter consegnare la piattaforma all’ABI entro il 31 maggio.

“Il prossimo CCNL – ha spiegato il segretario regionale della FIRST Calabria, Giovanni Gattuso –avrà soprattutto il compito di valorizzare il ruolo dei bancari e di rilanciare il settore del credito quali fattori centrali per lo sviluppo del Paese.
Il nostro territorio calabrese, in particolare, ancora lontano da un’effettiva ripresa economica, rischia di soffrire più di altri anche a causa della “miopia” delle scelte strategiche di alcune Aziende che negli ultimi anni hanno approvato piani caratterizzati dal drastico taglio di personale, dalla chiusura di filiali, dalla esternalizzazione di lavorazioni, senza considerare la mai sottaciuta intenzione dell’ABI di introdurre nel settore formule contrattuali ibride e salari a doppia velocità che contestiamo irremovibilmente.
La piattaforma che porteremo all’attenzione dei lavoratori, invece, coniuga gli interessi dei lavoratori, delle banche e degli stessi clienti.”

Questi sono i dettagli delle richieste contenute nella piattaforma unitaria:

  • ampliamento dell’area contrattuale mettendo la parola fine alle esternalizzazioni e a contrasto del dumping contrattuale che arriva anche da competitor non bancari come i Gafa (Google, Amazon, Facebook, Apple);
  • tutela dell’occupazione attraverso la conferma del FOC (Fondo per l’occupazione);
  • cabina di regia sui processi di digitalizzazione; rivendicazione salariale di 200 euro medi mensili (circa +6,5%) che comprende il recupero dell’inflazione, la maggiore produttività ed il riconoscimento dell’impegno dei lavoratori negli ultimi anni di crisi del settore;
  • abolizione del salario di ingresso per i giovani;
  • miglioramento delle tutele dei dipendenti (reintegra in caso di licenziamento illegittimo col superamento del Jobs Act che aveva modificato l’art. 18 dello statuto dei lavoratori);
  • revisione degli inquadramenti;
  • diritto alla disconnessione;
  • diritto soggettivo alla formazione;
  • regolamentazione specifica per il whistleblowing (denunce anonime “interne”);
  • regole nazionali per lo smart working;
  • stop alle indebite pressioni commerciali;
  • riduzione dal 20% al 10% del divario salariale dei contratti complementari.

Col nuovo contratto, le organizzazioni sindacali mirano perciò a difendere l’unico riferimento normativo capace di governare, senza strappi, le ampie trasformazioni che stanno coinvolgendo il settore, mantenendo e migliorando il motore economico del Paese, per le famiglie, le imprese e i territori.

Qui la piattaforma del CCNL ABI