Le opere di Fidelis nell’aula bunker di Palermo

Sono tre le opere della mostra Fidelis eccezionalmente esposte nell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone a Palermo. L’allestimento è curato dall’Arma dei Carabinieri, con la collaborazione del Mibact e la Regione Siciliana e la cura della Fondazione Falcone, di First Social Life e di Open Group.

Si tratta di una nuova, importantissima realizzazione dell’associazione di promozione sociale voluta da First Cisl.

Nella foto, il segretario generale di First Cisl, Giulio Romani, presidente onorario di First Social Life, e il presidente di First Social Life, Giacinto Palladino, all’ingresso dello spazio espositivo realizzato nell’aula bunker.

Le opere

Arte della Magna Grecia
Testa di Ade (IV-III secolo a.C.)
Terracotta policroma Aidone (Enna), Museo Archeologico

Un’operazione internazionale di “diplomazia culturale”. Un esempio di efficienza e lavoro congiunto tra l’Arma dei Carabinieri e la magistratura. La Testa di Ade testimonia simbolicamente l’impegno del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri della Sicilia e la Procura di Enna, che ne ha la competenza territoriale. Il Sostituto Procuratore di Enna, Francesco Rio, titolare delle indagini, è l’autore della rogatoria internazionale che, nel 2014, ha dato avvio alla restituzione della Testa di Ade dagli Stati Uniti. Grazie al lavoro dei “Carabinieri dell’arte”, che hanno operato insieme al Dipartimento dei Beni Culturali e all’Identità Siciliana della Regione Sicilia, il 29 gennaio 2016 si è concluso il lungo viaggio di questo capolavoro inestimabile, d’epoca ellenistica, che è stato riportato finalmente in Sicilia. La scultura in terracotta fu trafugata dall’area del Santuario extraurbano di San Francesco Bisconti a Morgantina, in provincia di Enna, alla fine degli anni Settanta, e venduta nel 1985 al Jean Paul Getty Museum di Malibu (Usa) per cinquecentomila dollari. L’opera rappresenta probabilmente il dio Ade, legato al culto di Demetra e Kore, ed è soprannominata Barbablù per il colore della barba. Ora è custodita nel Museo Archeologico di Aidone (Enna), che ospita diversi pregevoli recuperi del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri.

Concerto 1617-1618
Bartolomeo Manfredi (Ostiano 1582 – Roma 1622)
Olio su tela. Firenze, Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture

Il 27 maggio del 1993 l’attentato mafioso in via dei Georgofili provocò la lacerazione della tela “Concerto” e la completa distruzione del dipinto “Giocatori di carte”, entrambe opere dell’artista Bartolomeo Manfredi, raffiguranti scene tipiche di genere caravaggesco. La tela in mostra, sebbene straziata, è stata a suo tempo sottoposta ad un meticoloso restauro utile almeno a conservarne la memoria.

Rilievo funerario palmireno
Busto di uomo con due bambini (I-II secolo d.C.)
Pietra calcarea. Siria, Palmira

Indagini iniziate nel 2008 hanno permesso ai Carabinieri di individuare alcuni cittadini italiani coinvolti nel riciclaggio di denaro verso i Paesi del Medio Oriente. Durante quest’inchiesta sono stati ritrovati nell’abitazione di uno degli indagati beni archeologici e storico-artistici di varia provenienza. Tra questi beni l’opera esposta: era priva dei documenti di proprietà e per questo i Carabinieri l’hanno sequestrata. Il rilievo funerario sarà restituito alla Siria quando la guerra civile sarà conclusa.