“La desertificazione degli sportelli accelera. In Italia ora sono meno di 20mila”. È il titolo del servizio del giornalista Luca Mazza, con cui il quotidiano Avvenire rilancia le risultanze dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba e la posizione del Segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani. Di seguito l’articolo integrale:
La desertificazione degli sportelli accelera. In Italia ora sono meno di 20mila
«Secondo le nostre stime a fine anno scenderemo sotto la soglia delle 20mila filiali». Riccardo Colombani, segretario generale First Cisl, guarda con preoccupazione all’accelerazione della desertificazione bancaria che si sta verificando in Italia, in particolare nelle aree interne. La giustificazione della digitalizzazione dei servizi, secondo Colombani, non regge: «L’utilizzo dell’internet banking nel 2024 è aumentato ma resta, rispetto ai maggiori Paesi dell’area euro, su livelli modesti. Non è quindi la digitalizzazione la causa delle continue chiusure, ma la volontà di comprimere i costi, nonostante la forte crescita dei ricavi».
Dall’ultimo report della First Cisl al 31 dicembre 2023 risultavano aperti 20.219 sportelli in Italia (erano oltre 21mila a fine 2022), ma le chiusure di quest’anno faranno scendere ilo numero sotto quota 20mila.
Per arginare il fenomeno, per Colombani «vanno costituiti Osservatori regionali sull’attività bancaria ed elaborate classifiche di sostenibilità delle banche, correlate alla presenza fisica e/o alla realizzazione di programmi di educazione digitale della clientela, particolarmente utili nelle regioni più colpite, come la Calabria o la Campania, dove i comuni privi di sportello sono, rispettivamente, il 73% e il 54%, ma l’internet banking viene utilizzato da appena un terzo della popolazione».
La desertificazione bancaria è continuata ad aumentare progressivamente negli ultimi anni. Gli ultimi dati disponibili indicano che le persone che non possono accedere ai servizi bancari nel comune di residenza sono 4 milioni e 373mila, 362mila in più nel giro di un anno.
Il 41,5% dei comuni italiani, circa 3.300, non ha più sportelli bancari sul suo territorio. La desertificazione è avanzata negli ultimi anni con sempre maggiore rapidità: tra il 2015 e il 2023 il 13% dei comuni italiani ha visto chiudere l’ultima filiale. Una percentuale che potrebbe salire ulteriormente: i comuni con un solo sportello sono infatti il 24% del totale. Insomma, il quadro rischia di peggiorare ulteriormente nel prossimo futuro.
Venendo alla mappa delle province si nota come siano soprattutto alcune aree dello stivale a essere colpite. L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba elabora anche un indicatore (Ipd, Indicatore di desertificazione provinciale) che assegna ad ogni provincia italiana un punteggio sulla base della percentuale, calcolata sui rispettivi totali, del numero di comuni senza sportello o con uno sportello, della popolazione residente, delle imprese con sede legale in detti comuni e della relativa superficie. La graduatoria che emerge vede tra le province meno desertificate quelle di Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Grosseto, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia e Pisa. Le grandi città si collocano in posizioni più arretrate: Milano è 24ª, Roma 40ª, Napoli 50ª. Sugli ultimi gradini della classifica troviamo Vibo Valentia e Isernia.