“Con gli sportelli cala il personale. Già il 10% di bancari in meno”; così titola l’edizione livornese de Il Tirreno, nell’articolo a cura di Martina Trivigno, che espone i dati dell’ultimo aggiornamento trimestrale dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl.
Il servizio offre ampio spazio alle riflessioni del segretario generale First Cisl Livorno, Mariano Marasco, che spiega come “la digitalizzazione dei servizi bancari sia il futuro per tanti, ma per tanti altri no. E ora questa tendenza alla chiusura di un numero sempre crescente di sportelli, sacrificati sull’altare del digitale, potrebbe avere più di una conseguenza, tra cui il bisogno di meno personale e, di conseguenza, meno posti di lavoro”. Questa tendenza “rischia di diventare allarmante non solo per un’eventuale mobilità di lavoratrici e lavoratori del settore bancario, o addirittura per la tenuta occupazionale, ma anche per il forte impatto sul tessuto economico e sociale di intere aree e fasce di popolazione più deboli e a rischio di marginalizzazione e isolamento, per età o per ridotta autonomia negli spostamenti o scarsa dimestichezza nell’utilizzo del digitale. È una questione – sottolinea Marasco – di accesso ai servizi non garantito per l’utenza e in tal senso di diritti non tutelati”.
Il quotidiano approfondisce l’Indicatore provinciale di desertificazione (Ipd) sviluppato dalla Fondazione Fiba, che assegna ad ogni provincia un punteggio sulla base della percentuale del numero di comuni senza sportello o con uno sportello, della popolazione residente, delle imprese con sede legale in detti comuni e della relativa superficie. Nel commentare l’Ipd assoluto e parziale relativo, il segretario Marasco, osservando come la situazione della provincia di Livorno sia migliore rispetto ad altre, sottolinea che “questo non significa che il problema non esista”, citando fra tutte la situazione della zona sud del capoluogo di provincia, e disaminando la situazione nei paesi più piccoli come in quelli maggiori.
Accanto alla riduzione del numero degli sportelli, Marasco sottolinea anche come “la maggioranza dei gruppi bancari presenti in Toscana abbia effettuato anche una limitazione dell’operatività”, ad esempio per l’assenza del direttore o con direttore condiviso, oppure con la previsione di aperture limitate ad alcuni giorni della settimana, “senza considerare diversi sportelli di una banca locale che sono aperti tutti i giorni ma solo per poche ore. Da evidenziare poiché sono circa il 3% quelli tenuti aperti da un unico operatore”, rimarca il segretario.
Di fronte al processo di riduzione degli sportelli in corso nel territorio livornese, Marasco mette in guardia: “non dimentichiamo che c’è ancora una parte di popolazione che ha bisogno di un posto fisico in cui andare”.
Qui il report nazionale con le tabelle esplicative
Qui i dati sulla desertificazione bancaria in Toscana
Qui tutti i dati e i grafici descrittivi della desertificazione bancaria in Italia, a cura di Fondazione Fiba