«Nel prossimo triennio il rapporto tra debito pubblico e Pil crescerà ancora». Lo ha detto il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani intervenendo al Salone del Risparmio 2024, svoltosi a Milano dal 9 all’11 aprile, nel corso dell’evento organizzato da Investire.
L’affermazione del leader dei bancari della Cisl trova riscontro nelle previsioni del Def, approvato dal governo lo scorso martedì 9 aprile. Per Colombani «è necessario quindi puntare su una crescita sostenuta nel tempo attraverso uno shock da investimenti privati. Per questo è fondamentale mobilitare il risparmio in favore della competitività di un tessuto produttivo chiamato alla sfida delle grandi transizioni, prima tra tutte quella ecologica. È un tema sul quale ormai si è delineato un ampio consenso».
Economy ha dato ampio spazio all’appuntamento milanese titolando: “Colombani: ci vuole un fondo nazionale di investimento nell’economia reale”. La tavola rotonda organizzata da Investire ha rilanciato il tema degli investimenti in Italia e della ripartenza economica, sottolineando la “distanza siderale che c’è tra il risparmio nazionale e l’economia reale”.
Il dibattito, moderato dal direttore di Economy Group, Sergio Luciano, ha visto la partecipazione di Alessandro Binello, amministratore delegato di Quadrivio, Alfonsino Mei, presidente di Enasarco, Alessandra Bechi, vicedirettrice di Aifi, Riccardo Colombani, segretario generale di First Cisl che ancora una volta ha evidenziato come il risparmio privato possa sostenere l’economia nazionale.
«Per convincere gli italiani a spostare verso l’economia reale parte dei 5mila miliardi della loro ricchezza mobiliare – è tornato a dire il leader dei bancari della Cisl – va impostata in modo più trasparente la relazione tra intermediari e clienti. Fondamentale al riguardo – ha proseguito – è l’adozione di un questionario unico Mifid elaborato dalla Consob e l’adozione di un modello di consulenza su base indipendente, in grado di far evolvere una relazione prodotto-centrica, con focus sui singoli prodotti finanziari e con pressioni alla vendita, in un miglior processo di asset allocation basato su una vasta gamma di prodotti finanziari. Un obiettivo che rende cruciale il processo di formazione sistematico di lavoratrici e lavoratori».
Come si legge su Economy Colombani ha evidenziato che «gli strumenti con i quali finora si è cercato di stimolare gli investimenti nel capitale d’impresa, come i Pir, si sono rivelati poco attrattivi come dimostra il calo continuo delle masse gestite. Quello di cui abbiamo bisogno è una infrastruttura d’investimento che consenta, in una logica di sistema, di canalizzare il risparmio nell’economia reale in quantità ingenti e con modalità strutturate. Il Fondo nazionale di investimento nell’economia reale (Finer), che abbiamo proposto insieme alla Cisl, punta sulla partnership pubblico-privato. Alla regia pubblica, affidata a Cdp, vanno affiancate – ha ribadito Colombani – banche, assicurazioni, l’industria del risparmio gestito e i fondi pensione».
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