«Il ruolo delle assicurazioni è fondamentale per realizzare la transizione ecologica e garantire protezione dalle conseguenze dell’invecchiamento della popolazione. Per centrare questi obiettivi è necessario però superare il problema della sottoassicurazione». Lo ha affermato il segretario First Cisl Riccardo Colombani, relazionando al convegno “Cultura assicurativa e differenze geografiche: nuove sfide per l’educazione finanziaria”, svoltosi il 24 ottobre a Roma.
Le considerazioni di Colombani sono state rilanciate da vari organi di informazione. “First Cisl, in assicurazioni puntare più su ramo danni”, ha titolato Ansa. Per Askanews “Assicurazioni, First Cisl: puntare di più sul ramo danni”. Anche per il lancio di AdnKronos bisogna puntare di più sul ramo danni. Borsa Italiana ha diffuso una nota de Il Sole 24 Radiocor Plus che dà risalto alla necessità di creare un fondo di garanzia per le polizze vita segnalata da First Cisl. Stessa impostazione per Advfn e MarketScreener che titolano “Assicurazioni: First Cisl, usare Fondo garanzia anche per prevenire crisi».
Quello della sottoassicurazione rimane tema di dibattito. «In Italia – ha ricordato Riccardo Colombani – i premi incidono sul Pil solo per l’1,1%, contro una media europea del 2,3%. Inoltre la raccolta è ancora troppo sbilanciata a favore del ramo Vita rispetto al ramo Danni. Dobbiamo agire sulle competenze degli italiani, che restano troppo limitate, ma dobbiamo innovare anche il modello di banca-assicurazione e i suoi schemi distributivi, spingendo compagnie e banche, attraverso opportune politiche di incentivazione, a puntare maggiormente sulle polizze del ramo Danni. La protezione dai rischi connessi agli eventi estremi e la cura della persona vanno messi al centro di una strategia che coniughi le esigenze del business con quelle dell’etica».
«Le assicurazioni possono fare molto anche per migliorare le competenze dei risparmiatori». Per Colombani «l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale è stata introdotta nel nostro ordinamento prendendo a riferimento la Dichiarazione Ocse del 2005, che chiedeva agli intermediari di fornire consigli oggettivi ai risparmiatori. Quella richiesta è rimasta lettera morta ma è da lì che bisogna ripartire».
«Il caso Eurovita mostra i rischi che possono derivare da una crisi di fiducia nel sistema – ha ricordato il leader dei bancari e degli assicurativi della Cisl – In primo luogo vanno tutelati i lavoratori. Abbiamo inoltre chiesto per primi l’introduzione di un Fondo di garanzia a copertura delle polizze Vita Ramo I. Per troppo tempo il modello della gestione separata è stato ritenuto sufficiente, ma ora appare chiaro che l’adozione di uno strumento sul modello del Fondo interbancario di tutela dei depositi è indifferibile. Non a caso il governo si è messo su questa strada. Il Fondo di garanzia dovrebbe funzionare – ha concluso Colombani – anche come strumento di prevenzione delle crisi».