Firmata l’ipotesi di accordo del contratto nazionale dei lavoratori della riscossione dei tributi

Il contratto, scaduto il 31 dicembre 2021, ha valenza triennale. Il nuovo contratto prevede un incremento tabellare di 165,84 euro per il capoufficio, diviso in tre tranche di 55,28 euro con decorrenza 1° gennaio 2022, 1° gennaio 2023 e 1° gennaio 2024, l’incremento dell’indennità di cassa dagli attuali 126,62 a 134,72 euro nei capoluoghi di provincia e dagli attuali 94,95 a 101,02 euro per gli altri centri e la definizione delle linee guida di settore in materia di smart working.

Il contratto si intenderà tacitamente rinnovato di anno in anno qualora non venga disdettato almeno trenta giorni prima della scadenza. In caso di disdetta, le disposizioni contrattuali rimarranno integralmente in vigore fino a quando non saranno sostituite dal successivo contratto collettivo.

È stato inoltre sottoscritto il contratto integrativo aziendale che prevede la conferma delle tabelle per il premio di produttività per il triennio di valenza contrattuale 2022/2024, l’aumento dell’indennità di front office del 10% (da 40 a 44 euro, da 50 a 55 euro e da 80 a 88 euro) con decorrenza 1° gennaio 2022, la corresponsione agli operatori di sportello on-line di una indennità mensile di 44 euro, l’integrazione della dotazione di permessi banca ore, a partire dal 1° gennaio 2023, di 7 ore e 30 minuti a favore di tutti gli operatori di front office.

Il segretario nazionale di First Cisl Alessandro Delfino e la coordinatrice nazionale di settore Emma Marra esprimono forte soddisfazione per il risultato ottenuto in un momento di difficoltà economica e politica del Paese e di grande incertezza per il futuro del Settore interessato da un progetto di riforma di cui ad oggi non è ancora possibile intravedere le ricadute sulle lavoratrici e sui lavoratori.