Bnl e sindacati sono tornati a confrontarsi dopo le due giornate di sciopero del 27 dicembre 2021 e dello scorso 24 gennaio. Al centro dell’incontro la cessione di 7 rami di azienda degli Apac.
Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin hanno affidato ad un comunicato unitario la descrizione di quanto avvenuto. Sul documento si legge che oltre alle organizzazioni e una delegazione di Bnl, era presente anche una rappresentanza di Accenture Spa (con mandato a trattare per A.Fast srl) composta da “Direttore HR Accenture Italia, Responsabile operations, Responsabile sviluppo commerciale financial service, Responsabile relazioni industriali. Dopo una lunga presentazione dell’azienda, volta ad esaltare i valori dell’operazione di cessione, le organizzazioni sindacali prendono la parola ribadendo la propria netta contrarietà all’operazione e richiamando il senso di responsabilità che ha pervaso tutta l’azione sindacale fino ad oggi, chiedendo altrettanto alla controparte aziendale”.
I sindacati hanno ribadito come non cambi l’approccio alla questione che punta alla “ricerca di soluzioni complessive condivise che, per quanto concerne la procedura in questione, si fondi sul mantenimento delle lavoratrici e dei lavoratori nel perimetro di Bnl attraverso soluzioni alternative tra cui il distacco del personale del Back office (in luogo delle cessioni). L’azienda, rispetto ai precedenti incontri, ha mostrato grande rigidità nel ricercare soluzioni condivise per superare le difficoltà tecniche riscontrate nella formula dei distacchi”.
Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin, hanno rimarcato la loro “disponibilità al confronto: solo ad esito di un esame approfondito si potranno trarre le conclusioni, da ciascuna delle due parti, sulla fattibilità del distacco. Nell’incontro della prossima settimana ci aspettiamo che l’azienda faccia un’ulteriore valutazione sulla proposta delle Organizzazioni Sindacali, mettendo fine al tempo dei tatticismi esasperati, delle accuse reciproche e delle polemiche pretestuose, che sono deleterie e pericolose”.
“Il clima di diffidenza da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, che ora l’azienda registra, deriva direttamente dalla scelta aziendale di interrompere un dialogo sociale consolidato che nel corso degli anni ci ha permesso di superare momenti e criticità altrettanto gravi senza ricorrere agli avvocati ed ai tribunali. I Sindacati – scrivono ancora – hanno reagito a questa scelta facendo il proprio mestiere, cosi come stanno interrogando su come tutelare diritti. Siamo ancora in tempo a mettere fine a questa spirale negativa che travolgerebbe la banca: il Sindacato è pronto, ora tocca all’azienda mostrare altrettanto senso di responsabilità, mentre un suo eventuale ritiro della disponibilità, Già più volte espressa, sul tema del distacco, genererebbe un precedente negativo insormontabile anche per il futuro delle nostre relazioni”.
Il comunicato unitario delle Segreterie di coordinamento nazionale Gruppo Bnl di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin