Caso Mps sulla stampa. Colombani, difficile comprendere ragioni cambio al vertice, necessario aumento capitale

All’indomani della decisione assunta dal Cda di Banca Monte dei Paschi di Siena fa discutere la scelta di revocare le deleghe a Guido Bastianini sostituito da Luigi Lovaglio nella carica di amministratore delegato e direttore generale dell’istituto di credito senese.

La notizia è stata ripresa da vari giornali e siti d’informazione finanziaria che hanno presentato la vicenda con titoli anche forti. Varie le testate che hanno rilanciato le considerazioni del segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani per il quale “La Banca migliora, incomprensibile cambio al vertice” coma titola Borsa Italiana. Netta l’impostazione de Il Fatto Quotidiano che titola così un articolo del giornalista Nicola Borzi: “Mps ‘fucila’  l’ad Bastianini: entra Lovaglio, 2021 in utile”. Introduce il tema del futuro Il Tirreno che pubblica un articolo del giornalista Cristiano Pellegrini titolato “Mps, passa Lovaglio l’uomo della vendita e prepara la battaglia”. Il giornalista Paolo Algisi, sulla Libertà, mette in evidenzia i 310 milioni di utili riportati nel 2021 titolando “Mps sfiducia l’Ad Bastianini lascia con risultati record”.

Le citate testate descrivono la situazione in Mps illustrando i dati dell’ultimo esercizio chiuso che, al 31 dicembre, come riporta il Fatto Quotidiano, vede il gruppo realizzare “ricavi per 2,980 miliardi, in crescita dell’1,3% rispetto al 2020 che su base omogenea salirebbe al + 5% annuo. Il margine di interesse è calato del 5,4% a 1,22 miliardi, le commissioni nette sono aumentate del 3,8% a 1,5 miliardi, mentre i costi operativi sono calati del 3,6% a 2,1 miliardi. Tagliate drasticamente le rettifiche di valore (180 milioni, – 12,7%), il costo del credito clientela è stato pari a 250 milioni rispetto ai 773 dell’anno precedente. I rischi delle cause legate all’informativa di mercato sono calati del 70% a 1,7 miliardi, mentre nel 2021 Mps ha visto crescere da 4 a 4,1 miliardi il livello di crediti deteriorati lordi e calare da 2,2 a2,1 quelli netti, grazie a un aumento del livello di copertura dal 46,5 al 47,9%”.

“Il bilancio 2021 – scrive ancora Nicola Borzi sul Fatto – segna così un utile netto di 310 milioni, il miglior risultato dal 2015 dopo la perdita di 1,68 miliardi del 2020. Ma il patrimonio viene limato a 6,2 miliardi e al 31 dicembre 2022 potrebbe emergere un deficit di capitale di 150 milioni, un decimo rispetto a quello atteso sino a pochi mesi fa di 1,5 miliardi. Sul tavolo del Tesoro resta l’aumento di capitale da 2,5 miliardi e la rinegoziazione dei tempi di uscita dal capitale di Mps, da trattare con Bruxelles. Questioni che ora toccheranno al nuovo ad Lovaglio”.

Il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, è partito proprio da queste cifre per dichiarare che i dati di bilancio presentati dall’istituto senese, come scrive Borsa Italiana, «dimostrano che Mps ha migliorato i ricavi, in particolare quelli originati dal rapporto con la clientela. È difficile comprendere le ragioni che, in un momento così delicato, hanno portato a mettere da parte un amministratore delegato sotto la cui guida la banca ha avviato un percorso di rilancio». Sempre Colombani, sul Fatto Quotidiano, avverte che «si crea in questo modo una situazione di incertezza che rischia di nuocere in primo luogo alle lavoratrici ed ai lavoratori». Per il leader dei bancari della Cisl, come scrive Il Tirreno, «per garantire il futuro della banca si proceda in tempi stretti all’aumento di capitale già previsto dal piano che non ha ricevuto il via libera della Dg Comp».