Annamaria Furlan su Rai 2 nella Giornata internazionale delle persone con disabilità

Nella ricorrenza della Giornata internazionale delle persone con disabilità, proclamata dall’Onu nel 1981, Rai 2 dedica una trasmissione al tema del lavoro per tutti e di tutti. Fra gli ospiti del programma, in onda alle 23 di stasera giovedì 3 dicembre, la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, già intervenuta sul quotidiano Il Dubbio che ha così titolato il suo contributo: “Lottiamo perché la disabilità non sia una barriera per una vita dignitosa”.

Annamaria Furlan vuole contribuire ad ingenerare una riflessione «su come e quanto i diritti delle persone con disabilità vengano rispettate nel nostro paese. In Italia lavorano solamente meno di 4 persone con disabilità su 10. Il 21% delle persone con disabilità è invece in cerca di un lavoro che fatica ad arrivare. C’è ancora troppo poca attenzione su questo tema, sui problemi di tante persone disabili o con gravi patologie che in questa emergenza da Covid-19 hanno avuto difficoltà ad essere riconosciuti  come “lavoratori fragili” ed avere diritto a lavorare con accomodamenti ragionevoli, in smartworking, o a fruire di un congedo retribuito se giudicati inidonei».

Nel sostenere il suo ragionamento la segretaria generale della Cisl evidenzia come l’indagine “Fibromialgia e lavoro; quali accomodamenti ragionevoli?”, condotta su 1.167 persone, abbia evidenziato come le stesse si siano dovute confrontare con «difficoltà nell’organizzazione del lavoro, negli orari e ritmo di lavoro, nella postazione di lavoro (…) Sono dati molto indicativi. Troppo spesso si pensa che la mobilità riguarda qualcun altro. Invece riguarda ciascuno di noi, come ci ricorda L’Organizzazione Mondiale della Sanità».

Annamaria Furlan rimarca ancora come non ci sia ancora una legge quadro sul tema dell’autosufficienza “che stanzi risorse sufficienti, indirizzi azioni e politiche, che orienti verso un sistema socio-assistenziale di qualità. Solo se apriamo gli occhi ed il cuore e riconosciamo le persone straordinarie che sono attorno a noi saremo più capaci di ascoltarle, accoglierle, riconoscere ogni singolo diritto che hanno, esattamente come ciascuno di noi».

Nel suo intervento su Il Dubbio, Annamaria Furlan rilancia l’invito delle Nazioni unite a “ricostruire meglio” per andare “verso un mondo post Covid-19 inclusivo delle disabilità accessibile e sostenibile”. «Per questo dobbiamo creare le condizioni perché il lavoro sia un diritto di tutti, una componente della nostra identità adulta, uno dei terreni in cui contribuiamo alla crescita e allo sviluppo delle nostre comunità. Uno studio della Cisl del Lazio rivela come più del 74% delle persone con disabilità che lavorano sono molto preoccupate del proprio futuro e il 47% ha sofferto nel periodo emergenziale soprattutto per la mancanza di relazioni. La Cisl  – ne andiamo molto fieri – è stato il primo sindacato d’Europa che si è dotato di un responsabile nazionale per le disabilità: il nostro caro Flavio Cocanari, scomparso qualche anno fa».

La segretaria generale della Cisl esalta il lavoro di Cocanari alla cui figura è stato intestato il premio Cisl che ha permesso di raccogliere «alcune storie di vita di persone che, grazie a chi le ha supportate nell’eliminare le barriere, sono riuscite a raggiungere i propri obiettivi».

Nel concludere il suo intervento sul quotidiano romano Annamaria Furlan si sofferma sulla trasmissione di stasera di Rai 2, preannunciando che nel corso del programma verranno messe in onda le storie «di Maria Teresa e di Dino. La prima è la mamma di Domenico, un bambino con disturbi dello spettro autistico che proprio grazie alla Banca del tempo solidale, istituita con la contrattazione di secondo livello, ha avuto tempo prezioso per vivere la cura che una relazione materna così speciale chiede. Il protagonista dell’altro racconto lavora con noi in Cisl Nazionale ogni giorno e, davvero, non potremmo più farne a meno. Ora, in pieno periodo emergenziale – sottolinea Annamaria Furlan – Dino non può lavorare in presenza, è un lavoratore fragile: attende di ascoltare, con la stessa attenzione che riserva alla sua squadra del cuore, che finalmente potrà tornare ad incontrare tutti i suoi colleghi».

La giornata del 3 dicembre «ci aiuti a riconoscere la fragilità che è in noi ed attorno a noi» non rinunciando a lottare «perché la disabilità  – conclude la segretaria generale della Cisl – non costituisca una barriera per una vita piena e dignitosa in condizioni di parità con ciascuna altra persona del mondo».