Opa Crédit Agricole su Credito Valtellinese, le reazioni di First Cisl sulla stampa

L’Opa annunciata dal Credit Agricole sul Credito Valtellinese ha suscitato varie reazioni e commenti. Chiara da subito la posizione di First Cisl con il suo segretario generale, Riccardo Colombani, per il quale l’operazione «sembra andare nella direzione giusta avendo come obiettivo quello di costruire una realtà fortemente radicata sul territorio». Le considerazioni della federazione bancaria della Cisl sono state riprese da vari quotidiani che stanno dedicando ampio spazio alla vicenda.

La Stampa e Il Secolo XIX titolano così l’articolo di Gianluca Paolucci: “Credit Agricole, 700 milioni per il Credito Valtellinese”. Anche Avvenire, con un articolo di Pietro Saccò, evidenzia l’importo destinato all’Opa titolando “La mossa di Credit Agricole: offre 737 milioni per il Creval”. Sugli effetti in borsa dell’iniziativa imposta la sua titolazione il Fatto Quotidiano: “Offerta da 737 milioni della controllata italiana di Credit Agricole per il Credito Valtellinese che guadagna il 23% in piazza affari”.

On line TgCom24 e Advfn rilanciano la posizione di First Cisl titolando “Crédit Agricole/Creval: offerta va in giusta direzione, vigileremmo”. La nota di MF Dow Jones riprende quanto detto a caldo dal leader dei bancari della Cisl: «Se l’operazione dovesse concretizzarsi vi sarebbe un rafforzamento tanto in Lombardia che nel Mezzogiorno, specie in Sicilia dove il Credito Valtellinese vanta un forte insediamento. Il comportamento del gruppo in Italia autorizza ad essere fiduciosi che l’operazione non sia diretta solo al consolidamento del sistema, ma abbia come obiettivo la creazione di valore per tutti gli stakeholder».

«Seguiremo la vicenda con la massima attenzione, a cominciare dalle sue possibili ricadute sull’occupazione. Una banca che punta a fare del territorio la sua forza non può prescindere dalla valorizzazione del capitale umano. L’aggregazione tra Crédit Agricole Italia e Credito Valtellinese – conclude Colombani – deve essere l’occasione per maggiori investimenti sul lavoro, attraverso una  politica di assunzioni in controtendenza con il trend del settore, soprattutto per quanto riguarda il Meridione d’Italia».