L’emergenza Coronavirus, le ricadute sui processi di lavoro, l’incessante impegno dei bancari, sono stati i temi del direttivo di gruppo di Intesa Sanpaolo che ha riunito i suoi dirigenti in videoconferenza. L’occasione è servita per un’analisi puntuale e dettagliata guardando al futuro e alla fase post Covid-19. Ai lavori è intervenuto il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, che ha ripreso il tema della crisi economica “mai vista di queste dimensioni. Una crisi straordinaria che richiede interventi eccezionali. L’ammontare del debito globale tra pubblico e privati è rilevante, pari al 255% del Pil. A questo dobbiamo aggiungere che avremo una pesante decrescita del Pil reale”.
“Siamo di fronte alla quarta recessione più grave degli ultimi 150 anni, stiamo affrontando un tempo mai visto. Non entro nel merito degli Stati Generali dell’Economia – ha proseguito Colombani – ma dico che possono essere funzionali ad avviare una fase costituente per ridefinire un nuovo ordine economico e sociale del quale abbiamo estrema necessità. Il momento richiede che tutti facciano la loro parte. Ha ragione Mario Draghi quando parla di aumentare il debito per rilanciare l’economia. Ma dico anche che le banche devono essere strumenti di politica pubblica.
Proprio la politica ha l’onere di definire il quadro giuridico – ha spiegato il leader dei bancari della Cisl – ma deve preoccuparsi dell’effetto che produce perché ad esempio, il decreto liquidità, che forse è opportuno chiamare decreto garanzia, non assolve del tutto l’operato dei colleghi chiamati a deliberare la concessione dei finanziamenti. La revisione della norma, con l’introduzione dell’autocertificazione del richiedente, è un tassello utile ma non tutela dai rischi dell’antiriciclaggio. Le cronache ci dicono che la criminalità organizzata è pronta a ‘soccorrere’ aziende in difficoltà. Il rischio d’infiltrazione è alto. Per questo ribadisco che serve un ulteriore intervento del legislatore a salvaguardia del lavoro dei colleghi. Lo abbiamo sollecitato e continueremo a farlo affinchè si intervenga ancora”.