Bankitalia, considerazioni finali di Ignazio Visco, Furlan e Colombani commentano

“L’incertezza oggi è forte ma oggi da più parti si dice insieme ce la faremo. Lo diciamo anche noi”. Conquiste del Lavoro rilancia la riflessione di Ignazio Visco fatta nelle considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia. Il quotidiano romano pubblica un articolato servizio di Rodolfo Ricci sull’intervento della massima autorità bancaria italiana dal titolo “Visco: il Pil può crollare del 13%. Peso delle tasse con più evasione”. Per Visco “solo con ottimismo retorico, bensì per assumere collettivamente un impegno concreto. Serve un nuovo rapporto tra Governo, imprese dell’economia reale e della finanza, istituzioni, società civile; possiamo non chiamarlo, come pure è stato suggerito, bisogno di un nuovo contratto sociale, ma anche in questa prospettiva serve procedere a un confronto ordinato e dar vita a un dialogo costruttivo. Nessuno deve perdere la speranza”.

Anche dalle pagine di Conquiste de Lavoro Ignazio Visco avverte che “i fondi europei non potranno mai essere gratuiti perché il debito europeo è debito di tutti”. I 750 miliardi di euro proposti dall’Eu per Visco sono “un’opportunità importante. L’Italia è chiamata ad uno straordinario sforzo per sfruttare le opportunità offerte meglio di quanto non abbia fatto negli ultimi decenni”.

Sulle parole di Visco si è espressa Annamaria Furlan che a Conquiste del Lavoro dice: «Siamo molto d’accordo e condividiamo l’analisi del Governatore della Banca d’Italia Visco: è assolutamente necessario un grande patto sociale, come fece l’allora il presidente Ciampi, tra governo, imprese e sindacati per investire bene e spendere le risorse davvero ingenti che l’Europa ci affiderà».

Per la segretaria generale della Cisl «il Governatore Visco ha fatto oggi una fotografia molto veritiera della realtà, ma ha anche definito bene un percorso per uscire da questa grave situazione, sottolineando con coraggio e molta oculatezza quello che la Cisl sta proponendo al Governo Conte: per risollevare il paese dobbiamo lavorare insieme. Occorre una maggiore coesione sociale, un dialogo costante e costruttivo tra il Governo, le parti sociali e le istituzioni tutte. Occorre una condivisione delle scelte, degli obiettivi, selezionare bene gli investimenti pubblici e privati che il paese deve fare nei prossimi mesi, utilizzando le ingenti risorse che l’Europa ci metterà a disposizione. È una opportunità importante, come ha ricordato oggi il Governatore della Banca d’Italia, che non bisogna sprecare o disperdere in modo da creare un paese migliore. C’è il rischio di un aumento forte delle diseguaglianze sociali e dell’area della povertà. Dobbiamo fare ogni sforzo, mobilitando tutte le risorse, per far partire i cantieri, investire in infrastrutture materiali ed immateriali, digitalizzazione, innovazione, formazione, scuola, ricerca. Speriamo che il Governo ci ascolti».

Alle considerazioni di Annamaria Furlan fanno eco quelle di Riccardo Colombani per il quale «fa bene il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco a rimarcare che da parte di alcune banche c’è stata lentezza nell’erogare i prestiti previsti dal decreto Liquidità. I problemi di organizzazione interna che ha sottolineato non devono però scaricarsi sui lavoratori, che finora hanno fatto da bersaglio alle frustrazioni della clientela. È fondamentale tutelare l’interesse dello Stato adempiendo agli obblighi connessi alla legislazione antimafia e a quella antiriciclaggio, ma è necessario eliminare qualsiasi discrezionalità nella segnalazione di operazioni sospette in modo da evitare rischi a carico dei lavoratori».

«È positiva – prosegue Colombani su Conquiste del Lavoro – l’attenzione riservata da Visco al tema della criminalità organizzata, che potrebbe sfruttare ai suoi fini i finanziamenti coperti da garanzia statale oppure approfittare della crisi per rilevare a prezzi favorevoli imprese in difficoltà – prosegue Colombani – Per contrastare questi pericoli le leggi non sono sufficienti: serve accanto all’impegno delle istituzioni quello della società civile. Ecco perché abbiamo proposto il rilancio degli osservatori regionali sul credito. Si tratterebbe di uno strumento prezioso per evitare che tra i diversi territori non si creino squilibri nell’allocazione del credito, con le ricadute sociali che da ciò deriverebbero».

Nel suo articolo, Rodolfo Ricci rilancia la pesante previsione di possibile ricadute sull’economia nazionale. Cifre, dati e analisi conducono alla possibilità di un arretramento del 13% del Pil. E sul sistema del credito Ignazio Visco dice: “La profondità della recessione, nel medio periodo non potrà non avere effetti sui bilanci bancari. L’aumento dei crediti deteriorati andrà affrontato per tempo, facendo ricorso a tutti i possibili strumenti, inclusi quelli per la ristrutturazione e la loro vendita. Qualora necessario, si dovrà essere pronti a percorrere soluzioni che salvaguardino la stabilità del sistema valutando strumenti in via preventiva per banche che versino in una situazione di serie, anche se presumibilmente temporanee, difficoltà”.