Sindacati su PopBari, piano industriale cinico, contraddittorio, inaccettabile

Non usano mezzi termini le rappresentanze sindacali di Banca Popolare di Bari nel definire dissennato il piano industriale 2020/2024 che prevede pesanti tagli di personale e drastica riduzione delle filiali. Sono univoci i titoli delle testate giornalistiche nel definire la situazione che si è venuta a creare nell’istituto pugliese dopo la presentazione delle linee guida del piano industriale. Ad illustrarli alle organizzazioni sindacali i commissari straordinari Enrico Ajello e Antonio Blandini collegati in videoconferenza. Dai quotidiani nazionali a quelli regionali fino ai siti on line il piano di riorganizzazione viene definito dai sindacati “lacunoso e brutale”.

Valorizzano il tema del ridimensionamento dell’organico le versioni on line de Il Sole 24 ORE e del Corriere della Sera che titolano “Popolare di Bari: sindacati, nel piano dissennati tagli lineari”. Simile l’impostazione de Il Tempo e di Affaritaliani che diffondono un lancio dell’agenzia AdnKronos titolata “Pop Bari: sindacati a banca, su personale tagli dissennati”.

I quotidiani a tiratura regionale e locale vanno più in profondità, fornendo quanto previsto dal nuovo piano di riorganizzazione di Banca Popolare di Bari riportando la dura posizione dei sindacati. Il Corriere del Mezzogiorno titola “La banca commissariata punta ad alleggerire i costi. I sindacati duri: «riduzione brutale». La Popolare apre alle famiglie ma chiude 94 filiali”. Più drastico il titolo del Quotidiano di Bari “Confermata la volontà di chiudere 94 delle 291 filiali. I sindacati, inaccettabili tagli al piano industriale”. “Sono tagli lineari dissennati” scrive invece Il Quotidiano del Sud che rilancia le considerazioni delle segreterie aziendali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin dopo la seconda videoconferenza sul futuro della banca pugliese definita “cinica contraddittoria e inaccettabile”. Il piano di riassetto prevede 900 esuberi e chiusura di 94 filiali. Il Quotidiano di Bari evidenzia come le organizzazioni sindacali siano contrariate dalla drastica azione di ridimensionamento delle attività di Banca Popolare di Bari dichiarando “l’azienda non cada nella tentazione, certamente più facile, di risolvere la questione attraverso un’emorragia di personale”. Per i sindacati “il volano del rilancio dovrebbe essere rappresentato dalla valorizzazione delle competenze e professionalità del personale ma, dalla lettura dei documenti, è proprio su questo aspetto che quanto illustrato dall’azienda risulta lacunoso e brutale, privo di una visione prospettica».