Popolare di Bari, i sindacati, no ai tagli, serve discontinuità

Al termine del primo incontro sul piano di riorganizzazione della Popolare di Bari i sindacati bocciano i tagli e chiedono discontinuità rispetto alla precedente gestione. Per la segretaria nazionale di First Cisl Sabrina Brezzo “attendiamo di entrare nel merito della trattativa ma è evidente che pur nella consapevolezza dell’importanza e della complessità della procedura in corso, per arrivare ad un accordo dovranno essere assicurate prospettive di lungo periodo per i colleghi con misure ed interventi sostenibili e volontari e con un piano operativo di effettivo rilancio della Banca”.

Critica anche Stella Sanseverino, reggente della Sas di complesso della Banca Popolare di Bari: “Ribadiamo con determinazione che le responsabilità della crisi della Bpb non devono ricadere sui lavoratori e sulle lavoratrici, che invece meritano un progetto industriale credibile, che restituisca dignità e rispetto al loro lavoro, alla loro professionalità e ai tanti sacrifici fatti. La discontinuità della gestione sarà il passaggio obbligato per la nascita di una nuova banca al servizio autentico del territorio”.

 

Il comunicato stampa unitario delle delegazioni aziendali e delle segreterie nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin:

In data 30 aprile 2020 si è tenuto, in videoconferenza, il primo incontro a seguito della comunicazione dei Commissari e del Direttore Generale del 16 aprile scorso, relativo al piano di efficientamento e riorganizzazione della Banca Popolare di Bari.

All’incontro erano presenti le delegazioni sindacali aziendali e le segreterie nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.

Dopo la “superficiale” illustrazione del Piano, come sindacato abbiamo chiesto con forza che si passasse da una presentazione orfana di dettagli di fondamentale importanza per comprendere quale progetto di banca si volesse perseguire ad una informativa concreta e completa necessaria ad affrontare i passaggi previsti dalla procedura.

Inoltre, abbiamo respinto con determinazione la strada intrapresa dall’azienda e dai commissari che scarica sulle lavoratrici e sui lavoratori della BPB tagli inaccettabili, esternalizzazioni, chiusura di filiali, demansionamenti e mobilità selvaggia, sia professionale che territoriale.

Per Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin non può essere questa la strada percorribile perché non tiene in debita considerazione che “la persona” deve riprendere il centro della scena e quindi non può diventare la vittima innocente di uno sfacelo che non può essere addebitato a chi lavora e ad un’incolpevole clientela.

È necessario un forte segnale di discontinuità rispetto alla precedente gestione.

I commissari si sono dichiarati disponibili ad entrare nel merito delle osservazioni fatte dal tavolo sindacale.

Il prossimo incontro si terrà nei primi giorni della settimana prossima.

Le Delegazioni Aziendali e le Segreterie Nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin

 

Il comunicato unitario di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin