Intesa Abi sindacati, fondo solidarietà banche per gestire effetti Coronavirus

Prevenire l’eventuale riduzione dell’attività lavorativa nelle banche contenendone i rinvenienti effetti economici. Con questo spirito Abi e Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin hanno sottoscritto un accordo ricorrendo alle misure del Decreto Cura Italia attraverso l’utilizzo del fondo di solidarietà attivo nel settore del credito. Il Sole 24 ORE dà spazio all’intesa titolando “Banche, fondo di solidarietà per gestire i cali di lavoro”.

“Il ricorso al fondo – si legge sul quotidiano finanziario – farà sì che non ci possano essere ripercussioni negative sul reddito dei bancari perché l’accordo prevede integrazione fino a concorrenza del reddito percepito in servizio, in caso di sospensione dell’attività”.

Di integrazione al reddito scrive Borsa Italiana che titola così il suo articolo “Banche: accordo Abi-sindacati, risorse fondo solidarietà per integrare reddito”.

Askanews fornisce maggiori dettagli dell’intesa raggiunta con un titolo che ne sintetizza le motivazioni: “Coronavirus, accordo Abi-sindacati su ricorso a Fondo solidarietà. Risorse per gestire la riduzione dell’attività lavorativa”.

L’agenzia nazionale evidenzia che “sono state definite nel protocollo del 16 marzo, integrato il 24 marzo, le misure di prevenzione condivise per assicurare la tutela della loro salute e dei clienti”. Le parti hanno “individuato congiuntamente le misure per evitare che la riduzione dell’attività, a causa della diffusione epidemiologica da Covid-19, possa riflettersi negativamente sul reddito delle colleghe e dei colleghi (…) alla luce del nuovo quadro legislativo di riferimento, l’accordo tra l’Abi e i sindacati per il ricorso alle prestazioni ordinarie del Fondo di solidarietà di settore con integrazione fino a concorrenza del reddito percepito in servizio è quindi finalizzato a evitare che le persone interessate dalle sospensioni possano subire ripercussioni sul piano retributivo”.