Crescono gli inviti a limitare l’afflusso in banca, l’incognita pensionati

Abi ai clienti: non venite agli sportelli ma chiamate”: è esemplificativo il titolo de Il Sole 24 ORE sulle misure, anche in campo bancarie, adottate per contenere i rischi di contagio da Covid-19. “Utilizzare i canali online o il telefono o le carte. Quest’ultimo strumento – si legge sul quotidiano finanziario – potrà essere utilizzato anche per il ritiro della pensione che verrà accreditata sul conto corrente dal primo aprile. L’Associazione bancaria italiana rilancia l’appello ai pensionati a non recarsi nelle filiali e a usare i canali che non richiedono presenza fisica e segnala la piena disponibilità delle banche allo scaglionamento temporale dell’accredito delle pensioni per cui si è attivata con le competenti autorità”.

La giornalista Cristina Casadei evidenzia che “in caso di esigenze inderogabili, Abi ricorda che dopo il nuovo accordo raggiunto da banche e sindacati (si veda il Sole 24 Ore di ieri), in filiale ci si potrà andare su appuntamento, su tutto il territorio nazionale e che per evitare assembramenti è meglio telefonare alla propria banca non dimenticando … l’uso delle carte o anche dei pagamenti via smartphone”.

Sul tema il Sole 24 Ore rilancia quindi l’allarme del leader dei bancari della Cisl, Riccardo Colombani, che rimarca come siano oltre 3 milioni i pensionati che abitualmente sono solito recarci in banca per ritirare tutta o parte della pensione nel giorno di accredito. «Un afflusso di queste dimensioni è una bomba innescata – spiega il segretario generale della First Cisl, Riccardo Colombani – Rischiamo non solo di mettere a rischio la salute dei bancari ma di vanificare i sacrifici che tutti gli italiani stanno facendo per contenere il contagio. Non è pensabile assistere alla corsa dei pensionati agli sportelli bancari … che si recano abitualmente nelle filiali bancarie per ritirare, in tutto o in parte, la propria pensione».

Per Riccardo Colombani «serve però un intervento del governo per garantire l’ordine pubblico e il rispetto di tutte le misure di sicurezza, così da non creare condizioni di pericolo per i lavoratori e per la clientela».

Di forte sollecitazione al Governo si è resa protagonista la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan che ha chiesto «un intervento forte su Abi per il settore delle banche e su Poste italiane per garantire la sicurezza, viste le condizioni spesso inaccettabili dei lavoratori e dei cittadini che a migliaia ogni giorno si rivolgono agli sportelli di questi importanti servizi».

Al termine dell’incontro sindacati-governo in cui è stato raggiunto l’accordo sui settori produttivi, Furlan, scrive Il Sole24 ORE, ha spiegato che «il ministro Patuanelli si è impegnato ad intervenire per migliorare urgentemente le attuali condizioni anche di questi settori lavorativi. Tutto questo per riuscire a salvaguardare tutti i lavoratori e le lavoratrici e davvero poter combattere anche in questo modo il diffondersi del virus nel nostro Paese. La tutela della salute resta per noi oggi l’obiettivo principale nel quadro della salvaguardia delle produzioni essenziali e del reddito di tutti i lavoratori».

Ma il settore bancario è anche banche di credito cooperativo. “Dopo l’accordo con Abi – si legge sul quotidiano milanese – ieri i sindacati (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Sincra Ugl) ne hanno raggiunto un altro molto simile con Federcasse. Così anche alle filiali Bcc si accederà solo per appuntamento telefonico o via email, per svolgere soltanto le operazioni urgenti e non realizzabili da remoto, verranno acquistati dispositivi di protezione per i bancari, dalle mascherine al plexiglas, verrà modulata l’operatività anche con il ricorso al lavoro agile. Per le fasce più deboli della clientela, ossia coloro che non hanno strumenti di prelievo e pagamento elettronici, è comunque previsto un approccio proattivo: le Bcc sono infatti invitate ad adottare soluzioni organizzative, come la flessibilità dell’orario di sportello – potrà essere continuato – e informando anche direttamente i clienti per poter definire le modalità di pagamento più idonee e sicure. I sindacati hanno chiesto che si possa prevedere anche per le Bcc il pagamento delle pensioni Inps di maggio e giugno frazionato su più giornate”.