Askanews, Ubi Banca, First Cisl, ora più forte il ricambio generazionale

“La First Cisl giudica positivamente l’accordo tra Ubi Banca e i sindacati del credito per 300 uscite, volontarie e incentivate e 150 nuove assunzioni”;  lo si legge sul lancio di Askanews dal titolo “Ubi Banca, First Cisl: ora più forte il ricambio generazionale”.

Sull’intesa che apre le porte del mercato del lavoro a 150 giovani si esprime così la segretaria nazionale con delega per il gruppo Ubi, Sabrina Brezzo: “Pur ribadendo la nostra perplessità di fronte all’emorragia di personale che continua a interessare il settore, nonostante la situazione economica e di redditività decisamente in miglioramento, vogliamo sottolineare come sia prioritario continuare a impegnarci per invertire la rotta e investire nella effettiva valorizzazione del patrimonio umano, primo e indispensabile asset delle aziende del credito. Un obiettivo questo fondamentale, anche in vista dell’atteso nuovo piano industriale del gruppo Ubi”.

“Tra le 300 uscite in programma – precisa Askanews – 50 risalgono al piano precedente, firmato a marzo. I lavoratori che faranno domanda di accesso al Fondo di solidarietà dovranno maturare i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre del 2024 e saranno equamente distribuiti tra i sette ambiti corrispondenti alle macroaree territoriali. Per le assunzioni, 100 saranno a tempo indeterminato e 50 con contratto di inserimento. A queste si aggiungono 42 stabilizzazioni di lavoratori a tempi determinato già in servizio nel gruppo, i cui contratti scadranno nel corso dei prossimi mesi.

La posizione di First Cisl sull’accordo siglato è completata da Giuseppe Cassella, segretario responsabile della First Cisl del gruppo Ubi: “È positivo che ancora una volta sia stato affermato il principio che alle uscite per pensionamento o per accesso al Fondo di solidarietà debba sempre corrispondere la creazione di nuova occupazione. In questa occasione, tra l’altro, il tasso di sostituzione è di un ingresso ogni due uscite, un miglioramento evidente rispetto ai precedenti accordi, nei quali si prevedeva una assunzione ogni tre esodati-pensionati. Per questo il nostro giudizio è positivo”.