Banco di Sardegna, allarme First Cisl, altro lavoro bancario a rischio

Il timore di veder delocalizzato il lavoro bancario a scapito della Sardegna preoccupa First Cisl e la Nuova Sardegna raccoglie il grido di allarme titolando così il suo articolo: “Banco di Sardegna allarme Cisl: la Bper sposta il lavoro in Emilia”.

“Il rischio – si legge sul quotidiano sardo – è che parte del lavoro attualmente svolto nell’isola venga trasferito in Emilia Romagna. E la diminuzione dell’impegno si tradurrebbe anche in una contrazione degli organici. Le persone che andranno via, infatti, non saranno sostituite. Almeno non nelle sedi isolane. È stato calcolato che le uscite per esodo incentivato raggiungeranno e forse supereranno le 600 unità. Un’occasione ghiottissima per i giovani in cerca di lavoro ma che rischia di infrangersi sulle scelte del piano industriale Bper, la Banca popolare dell’Emilia Romagna titolare del 100 per 100 delle quote del Banco”.

Sulla vicenda è intervenuto First Cisl Sardegna che «si oppone alle ventilate ipotesi di delocalizzazione». A spiegarne i motivi è il segretario territoriale di First Cisl Sassari, Ettore Erriquez: «Il piano della Bper prevede di trasferire da Sassari e dalla Sardegna, con buona pace dei nostri giovani disoccupati, le lavorazioni e le opportunità di lavoro principalmente in Emilia Romagna e su altri territori della penisola. Insomma, per far quadrare le sue legittime esigenze industriali la Bper anziché consentire al Banco di Sardegna di procedere ad assumere centinaia di giovani, sposta le lavorazioni principalmente a Modena e Bologna, dove ha assunto in tempi recenti centinaia di persone (oltre 120 solo nel 2019)».

«Tutto ciò è inaccettabile – continua su La Nuova Sardegna Ettore Erriquez – perché comporterebbe pesanti riduzioni occupazionali, in modo particolare nel settore di direzione generale, che Sassari e la Sardegna non possono assolutamente permettersi. E ancora più paradossale continua Erriquez nel fare un appello alle istituzioni è il fatto che la Fondazione Sardegna ha investito sulla Bper e sul suo futuro industriale molto “denaro dei sardi” con il rischio di finire invece per finanziare la delocalizzazione di attività lavorative».