Salvataggio Carige, First Cisl, siamo in campo per difendere il lavoro

la Repubblica riporta il malumore dei sindacati che puntano alla difesa del lavoro. Firma l’articolo Massimo Minella che fornisce un quadro sull’evoluzione a breve della situazione di dissenso e preoccupazione. “Andato a vuoto il tentativo di conciliazione fra banca e sindacati – si legge sull’edizione genovese de la Repubblica –  si avvicina l’annuncio delle iniziative di protesta che i rappresentanti dei lavoratori metteranno in campo, fino alla scelta dello sciopero dei dipendenti Carige. Se si procederà in questa direzione, la scelta del giorno sarà con ogni probabilità decisa la prossima settimana, cioè scaduti i tempi tecnici obbligatori per un settore sensibile quale quello bancario. Stanno infatti per terminare i dieci giorni di decantazione successivi al tentativo di conciliazione. Poi, nell’arco di trenta giorni, andrà indicato il momento della protesta. Ma al di là del giorno specifico, è la distanza emersa fra rappresentanti dei lavoratori e commissari l’elemento che fa più riflettere in questa fase così delicata per il futuro dell’istituto ligure”.

L’autore del servizio Massimo Minella approfondisce la particolarità del momento raccogliendo le dichiarazioni del segretario Sas di First Cisl del gruppo Carige: “Il tentativo di conciliazione – dice – non ha prodotto alcun risultato, abbiamo ribadito la nostra posizione che riguarda la violazione dell’articolo 28 del contratto nazionale da parte dei vertici della banca, con un piano industriale che non è stato per larga parte discusso con il sindacato. Ora decideremo le iniziative da intraprendere, non esclusa una giornata di sciopero, ovviamente nei tempi indicati dalla legge”.

“I sindacati – spiega Minnella – stanno valutando proprio in questi giorni ogni passaggio, anche alla luce dell’evolversi della situazione, con offerte, proposte e rilanci sul tavolo”.  Alessandro Mutini dice in proposito che “Non abbiamo e non faremo mai scelte di campo, a sostegno di un progetto o di un altro, noi difendiamo il lavoro. Certo l’ipotesi emersa del wealth management non ci piace affatto, l’abbiamo detto in modo chiaro, perché nelle migliori delle ipotesi rinvia solo il problema di un paio d’anni”.

Sulle azioni da intraprendere per fare uscire l’istituto di credito ligure dalla crisi, il responsabile di First Cisl in Carige, Alessandro Mutini, afferma “Non commentiamo indiscrezioni di stampa. Come ho detto prima siamo in campo per difendere il lavoro. Per completare i 450 esuberi, che erano stati definiti con l’allora amministratore delegato Paolo Fiorentino, erano stati destinati 50 milioni di euro dall’aumento di capitale. Il piano industriale di fine febbraio parla di altri 800 esuberi che avranno quindi bisogno di altri soldi. Ecco perché noi non diamo indicazioni su un soggetto piuttosto che su un altro, a noi interessa poter valutare innanzitutto il piano industriale. Poi, ovviamente sempre disponibili a sederci attorno a un tavolo e a discutere. Anche con un fondo, se è il caso, pur sapendo bene che il fondo alla fine fa il suo mestiere, che è quello di valorizzare l’investimento”.

L’ipotesi del Fondo Interbancario? Chiede Massimo Minella. “Mi pare – risponde Alessandro Mutini – serva in prospettiva a individuare un soggetto in grado di allearsi con Carige. Ma sempre aperti a dialogare nel solo interesse dei lavoratori, ben sapendo che si sta parlando di una banca che ha un suo modello di radicamento e di sviluppo e che non è per nulla paragonabile a situazioni come quelle delle venete”.