Corsera, UniCredit taglia, Colombani, lavoratori non paghino vendite asset

Le indiscrezioni circolate sul nuovo piano industriale di UniCredit, che prevederebbe 10.000 posti di lavoro a rischio, hanno generato la risposta dell’amministratore delegato Jean Pierre Mustier. “Maxi tagli a UniCredit. Mustier adesso tratta”, con questo titolo il Corriere della Sera entra nel merito di una vicenda in piena evoluzione. Firma l’articolo Fabrizio Massaro che parte dalla lettera del ceo milanese, inviata agli 86mila dipendenti di UniCredit.

“Fonti sindacali – si legge sul quotidiano milanese – stimano 7-8 mila tagli in Italia sui 10mila complessivi. Qualcuno si spinge a ipotizzare la chiusura fino a mille sportelli nel nostro Paese, cifra che però altre fonti sindacali considerano fuori misura se solo si pensa che in Italia UniCredit ha 2.400 sportelli su 3.600 totali, a loro volta già ridotti di 900 da dicembre 2015”.

La notizia ha provocato varie reazioni: “Per il numero uno di First Cisl, Riccardo Colombani – evidenzia Fabrizio Massaro – «finora Mustier ha scelto di dismettere asset, da Pioneer a Fineco a Pekao, che garantivano elevati livelli di redditività. Una strategia miope di cui non possono essere i lavoratori a pagare il prezzo»”.

 

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