In piazza De Ferrari a Genova i sindacati hanno organizzato un presidio per avversare l’ipotesi di tagli e sollecitare la fine dell’estenuante crisi che affligge banca Carige. “La Repubblica” segue l’evoluzione della vicenda che ha registrato anche l’uscita del ministro dell’economia Giovanni Tria che punta sul fondo americano BlackRock. “Carige, bancari in piazza. 2.500 tagli in otto anni”: questo il titolo del servizio del quotidiano romano firmato da Massimo Minella che scrive: “Se la prospettiva è solo quella dei tagli, come accade da sette anni a questa parte, allora la risposta dei lavoratori non si farà attendere. A due settimane dalla scadenza dei termini per la presentazione delle offerte vincolanti per Carige, con la sola BlackRock rimasta in lizza, i sindacati chiamano in piazza i lavoratori. Dai 5.500 del 2012, inizio della grande picchiata verso il basso, si è già arrivati a 4.100, ma con le mille uscite già inserite dai tre commissari nel piano di febbraio si raggiungerà quota tremila a fine 2020: 2.500 in meno. Per questo lavoratori e sindacati protestano e dicono basta con i tagli. Una protesta colorata nelle bandiere delle sigle sindacali, in cui ci si spinge addirittura all’ironia, ma molto netta e dura nei contenuti”.

Sulle azioni intraprese la delegata della segreteria nazionale di First Cisl, Vilma Marrone ha dichiarato: “Vogliamo accendere un faro su Carige: si parla di tutti i soggetti, ma non dei lavoratori”. “La Repubblica” riporta quanto verificatosi in Carige negli ultimi 7 anni. “Dal 2012, anno che segna l’inizio della picchiata, quando i dipendenti erano 5.500 ai 4.100 di oggi, fino ai 3.700 di fine 2019 e ai 3.000 di fine piano, l’anno prossimo 2020: 2.500 posti in una manciata d’anni”. Sul salvataggio della banca ligure, dalle colonne del quotidiano romano, il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani dice: “Non c’è che una via: usare i 165 milioni del Fondo per l’occupazione del settore bancario ed entrare anche noi nel capitale di Carige”.