La Stampa su Carige, Colombani, se banche rinunciano cedano bond ai lavoratori

Credere nel salvataggio di Carige con scelte possibili. First Cisl ha le idee chiare e “La Stampa” ne rilancia i propositi titolando: “Carige, appello della Cisl. Le banche non fuggano”. Eloquente anche l’occhiello: “Meglio cedere i bond ai lavoratori”.

“Le banche che già hanno preteso dall’istituto ligure l’esorbitante tasso di interesse del 16% – sostiene il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani – dovrebbero a trasformarsi in “impact investors”, capaci di generare un positivo impatto sociale oltre a un ritorno finanziario. Così come proponiamo facciano i lavoratori del settore bancario che potrebbero investire parte o tutto il tesoretto inutilizzato di 165 milioni versati nel fondo per l’occupazione”.

Dalle colonne del quotidiano torinese Colombani fa notare come “il presidente dell’Abi Patuelli dice che i 320 milioni utilizzati per la messa in sicurezza di Carige erano un prestito e non una liberalità. Ma viene contraddetto dal fatto che alcune banche hanno azzerato a bilancio il loro versamento allo Schema Volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi». Per il sindacato dei bancari, Intesa ha portato a zero i 65 milioni investiti, così come Banco Bpm coi suoi 27,6 milioni, Mediolanum (6,6 milioni), Popolare di Sondrio (5,3) e Creval (4,4). Ubi ha svalutato del 90% i suoi 24,4 milioni, riducendoli a 2,4. Unicredit, invece, ha rettificato del 30% da 53 a 37,3 milioni, mentre Mps ha svalutato da 15 a 14,5 milioni. Sono del 4% anche le svalutazioni di Bper e Banca Generali, che avevano versato 13,9 e 2,3 milioni, mentre Fineco ridotto il valore del 30% da 9,5 a 6,7 milioni”.

“Se le banche vogliono proprio fuggire dalle proprie responsabilità – insiste Colombani – possono cedere le loro quote di bond ai lavoratori bancari”.