First Cisl su Carige, se si svuotano le filiali rilancio banca impossibile

“Il rilancio di Banca Carige sarà impossibile se si svuotano le filiali” è netto nell’affermarlo il portavoce della segreteria nazionale di First Cisl. L’agenzia di stampa “Askanews” riprende il punto di vista del sindacato titolando il suo lancio “Carige, First Cisl: ripresa impossibile con filiali svuotate”.

“I commissari di Carige – sottolinea il responsabile dell’ufficio studi di First Cisl – sostengono che la ripresa dovrà passare attraverso il rilancio dell’attività commerciale con le famiglie e con le imprese del territorio. Siamo d’accordo, ma senza rafforzare le filiali non ci si riuscirà, così come è impossibile riuscirci se si cedono masse di crediti garantiti, anziché lavorare al loro recupero”.

“I numeri – ricorda Colombani ad Askanews – parlano chiaro: mettendo insieme depositi, titoli e crediti, nel 2018 Carige ha sviluppato un prodotto bancario per dipendente di 12,8 milioni di euro, che, crescendo dell’8,4% rispetto agli 11,8 milioni dell’anno prima, si è allineato con i 12,9 milioni delle altre maggiori banche di territorio italiane (Banco Bpm, Mps, Ubi, Bper e Creval), segno di una forte produttività del personale. Però i 109 milioni di prodotto bancario per filiale di Carige sono molto più bassi dei 152,4 milioni dei competitor, e questo perché la banca ligure ha mediamente solo 8,5 dipendenti per sportello, contro i 12 delle altre banche”. In cinque anni, dal 2012, “ultimo esercizio senza perdite nette, Carige ha ridotto personale e filiali con un ritmo più elevato dei concorrenti, che pure hanno affrontato forti ristrutturazioni. Nella banca ligure il personale è calato del 23,1% e gli sportelli sono scesi del 21,9% contro cali rispettivamente dell’8,6% e del 16,4% tra i competitor: il risultato è che il prodotto bancario di Carige è crollato del 32,8% e quello dei concorrenti è sceso solo del 10,1%”.

“Carige – conclude Riccardo Colombani – ha perso il 52,1% del proprio margine primario, mentre le altre banche scendono dell’11,9%. Il crollo ligure è dovuto a una contrazione spaventosa dei depositi, scesi del 40,3%, e dei crediti, ridottisi del 45,9%. È evidente che senza sportelli e con un numero troppo basso di addetti per filiale non si può fare banca del territorio e non si possono recuperare le quote di mercato perdute”.